È in atto da diversi mesi a questa parte una campagna di sensibilizzazione sul problema del randagismo in Ucraina e sui metodi barbari usati dagli stessi ucraini per sopprimere i cani in vista degli europei di calcio. In molti si dividono sul web: c'è che dice che alcune foto dei massacri vengono riciclate da campagne analoghe portate negli anni precedenti, cioè le stragi di randagi in Romania, Cina, Moldavia. A me sembra che buona parte dei filmati siano invece autentici, dunque la strage c'è e va senz'altro denunciata, ma a questo ci pensano già altri.
Io invece vorrei vedere le cose sotto un'altra prospettiva.
In Ucraina da tempo è detenuta in carcere una donna che non sarà certo una santa (almeno così sospetto), ma che è stata vittima di presunti pestaggi (così sembra da foto diffuse da quelli del suo partito) e comunque privata di ogni suo diritto, compreso ovviamente quello di difendersi. Si tratta come avrete capito di Julia Tymoshenko.
Non che voglia prendere una posizione politica, anche perché delle vicende interne dell’Ucraina ne so abbastanza poco. Vorrei prendere invece una posizione etica: se dobbiamo proprio contestare gli europei di calcio, dobbiamo farlo per i diritti degli umani o per i diritti degli animali?
Molti potrebbero obiettare che l’uomo è un animale, dunque la domanda non avrebbe senso. Eppure non è di questo avviso uno dei principali sostenitori di questa crociata : Andrea Cisternino dell’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), che per primo ha diffuso i video che ora impazzano su internet (http://www.oipa.org/italia/2012/randagismo/ucraina-manifestazioni.html). Infatti lui ha messo un bel “mi piace” sulla comunità facebook “ama gli animali odia l’uomo”, eccola: https://www.facebook.com/pages/AMA-gli-ANIMALI-ODIA-lUOMO/132074093473986.
La sua pagina facebook è aperta e tutti potranno andare a verificarlo. In questo senso evidentemente la posizione di Cisternino non è diversa dagli altri 6000 e rotti sostenitori del sito. Se poi dovesse leggere questo articolo e vergognarsi, beh, avrò fatto qualcosa di buono anche io. Non come lui che salva i cani, per carità.
Alcune perle dal sito di cui sopra: vediamo una foto di Gesù con in braccio un cane. Il sant’uomo lo guarda e (non si sa citando quale bibbia sumera) gli dice: “Vedi, disse Dio, il tuo l'ho tenuto per ultimo: tu sarai il migliore amico dell'uomo, e avrai un nome molto speciale. Il tuo nome sarà uguale al mio, ma sarà scritto al contrario. (GOD,dio-DOG,cane)”. Non oso pensare cosa avrà detto al porco…
Vediamone un’altra: “A un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido..se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo..Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire..straordinario?” Sarò cattivo: esistono persone così. Le chiamiamo “barbonicini”.
Si, anche i nazisti erano così: cane lupo al guinzaglio mentre guardavano gli ebrei entrare nelle camere a gas. Ama gli animali, odia l’uomo. Poi scopro che l’amministratore di questa “comunità” FB ha da poco compiuto 15 anni. Beh, è ancora giovane mi si obbietterà. No. Ha imparato da piccolo ad odiare.
Allora vediamo gli adulti, e magari qualche rappresentante illustre della causa animalista (evitando intellettuali come Brigitte Bardot, Marina Ripa di Meana e Michela Vittoria Brambilla). C’è uno scrittore, il premio nobel John Maxwell Coetzee, che parlando dell’industria alimentare scrive: “ Permettetemi di dire con franchezza una cosa: siamo circondati da un’impresa di degradazione, crudeltà e sterminio che può rivaleggiare con ciò di cui è stato capace il III reich, anzi, può farlo apparire poca cosa al confronto” (La vita degli animali, Adelphi, 2003, pag. 30). Certo, il male che abbiamo fatto agli animali a volte ci fa sentire in colpa. Io però, prima di dare il premio nobel a Coetzee, gli avrei ricordato che “siamo circondati da un’impresa di degradazione, crudeltà e sterminio che può rivaleggiare con ciò di cui è stato capace il III reich, anzi, può farlo apparire poca cosa al confronto” e questa si è chiamato genocidio degli Armeni, Hiroshima, Corea, Cile, Garage Olimpo, Vietnam, Palestina, Khmer rossi, Guantanamo, Abu Grahib e oggi si chiama strage di bambini in Siria. Abbiamo voltato le spalle agli esseri umani e continuiamo a farlo.
Si giocavano i mondiali di calcio in Argentina nel 1978 mentre la gente veniva torturata da Videla e i suoi sgherri. Non abbiamo boicottato un bel niente eppure sapevamo.
Molte volte ho pensato: cosa distingue un uomo da un animale? I razionalisti tendono a dire (seguendo la definizione aristotelica) che l’uomo è "animale razionale”. Distinzione da poco perché sempre animale è. Credo invece che una differenza reale e inestirpabile ci sia e vada ricercata proprio nelle parole di quel ragazzino di 15 anni titolare del sito che odia gli uomini. Ripensiamo alle sue frasi: “A un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido..” . E’ vero. Puoi essere anche un deficiente, un nazista, un imbroglione, un pedofilo, un ipocrita che si trincera dietro all’amore per gli animali e poi odia gli uomini, anche se questo ragazzino è davvero candido (per il momento). Puoi essere uno che usa i cani come foglie di fico per nasconderti le "vergogne" (un bel rottweiler davanti alla tua vigliaccheria). Ad un cane non gliene frega niente. Perchè? Perché un cane non sa dire NO. Un essere umano, a volte, succede che ti dice di no. Questa è la reale differenza fra un cane ed un uomo. E questo, per certa gente, è imperdonabile.
Io dico NO alla strage di randagi e dico NO agli animalisti che odiano gli uomini.