Quando si scende dal Brennero vi sono ben poche altre valli che presentino così tante caratteristiche particolari come la valle dell'Alto Isarco e la Valle dell'Isarco fino a Salorno.
Sia la valle dal Brennero fino a Vipiteno, quanto la parte superiore della valle dell'Isarco fino a Bressanone, sono caratterizzate da pascoli e da terreni coltivati. L'agricoltura dedicata di conseguenza all'allevamento del bestiame e alla cultura di detti terreni si rispecchia nei loro tipici piatti.
Nei cibi prevalgono i prodotti del latte e diversi tipi di cereali, resi più in delicati con i frutti di bosco che crescono nelle pendici boscose dei monti.
A Bressanone la valle si allarga, qui si raccolgono le castagne e le uve più a nord dell'Alto Adige, impiegate alternativamente e in modo provetto per la preparazione di una grande varietà di dolci.
Al di sotto di Bressanone comincia la valle inferiore dell'Isarco, molto stretta ed in cui solo le pendici laterali consentono dei raccolti. Villandro e Barbiano, conosciuti per le loro dolci castagne, da cui un tempo veniva macinata anche una farina, per risparmiare il prezioso grano o la preziosa segale. Oggi con queste stesse castagne viene preparato un delizioso ripieno per i Krapfen.
Più giù, quando si raggiunge Bolzano, la valle si allarga di nuovo, ci si sente quasi sospinti verso il Sud, cipressi e palme salutano chi arriva e lo deliziano con mele, noci e nocciole, castagni, ciliegie, uve, tutto ciò che il cuore può desiderare.
Altrettanto molteplici e numerose sono anche le loro possibilità di impiego.
La Bassa Atesina, densamente coltivata con alberi di mele, offre la giusta scelta per ogni tipo di ghiottoneria; mele acide per lo Strudel di mele oppure per frittelle di mele; per ognuna il suo gusto e sapore perfetto.
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