La politica si sposta su Facebook, ovvero dove c’è gente. E’ superfluo spiegare la facilità di farsi leggere o vedere sul social network, grazie alle amicizie fast, alle tag e altri metodi per finire anche involontariamente sulle pagine dei profili altrui. Prima del boom di FB i politici alessandrini si avvicinavano a internet con pigrizia, senza reale convinzione. I giornali on line erano considerati si, ma in misura minore rispetto a quelli di carta tradizionale. E c’è ancora qualcuno che, oggigiorno, manda i fax e non le e-mail. Siti e blog personali, aggiornati, ce ne sono pochi. Solo il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, da almeno dieci anni, mantiene vivo un suo spazio con idee, iniziative e contributi multimediali. Forse nessun politico locale può vantare una così longeva presenza sul web.
Stranamente il Partito Democratico – ecezion fatta per “l’era Parise” – non sfrutta a pieno il “mezzo”. Da qualche tempo, però, il partito più importante del centrosinistra si è mosso, sollecitato da più parti. Più per la questione delle primarie, che per contrapporsi ai futuri sfidanti elettorali, però.
Daniele Borioli, segretario provinciale PD, fa quello che può, per tentare di mantenere compatto il gruppo. Ci mette la faccia, commenta e posta interventi per bilanciare l’esuberanza dei candidati alle primarie. E quando è lui il primo a scrivere, sono gli altri a rispondere. Su Facebook Borioli scrive in “Governare Alessandria” che il “vero flop della giunta Fabbio consiste nell’aver condotto la città verso le derive dell’isolamento e della perdita di peso tanto in provincia, quanto nel piemonte e nel nord-ovest”.
Imprese, cittadini in difficoltà, logistica, teatro, città universitaria. Tocca tutti i temi, dalla A di Alessandria alla Z di zozzerie che sono state fatte, riassegnando al partito il ruolo di guida ideologica. Spiega la sua visione delle primarie “L’inidividuazione degli obiettivi di governo non è un “prima” che precede la scelta dei candidati, ma un work in progress che procede di pari passo nel rapporto tra società, partiti e candidati”, bacchettando gli altri partners del centrosinistra che hanno deciso di correre da soli.
Passa il tempo del week-end e Mauro Buzzi, candidato alle primarie PD, risponde al suo superiore linkando la sua visione del mondo: “Penso che sarebbe necessario mettere da parte l’ormai consueta retorica sul ruolo perduto di capoluogo di provincia o di cuore del triangolo industriale che Alessandria avrebbe perso o si sarebbe lasciata scippare”.
E sulle primarie: “Chiederei al Partito Democratico di Alessandria una parola chiara sul regolamento, sulle forme e sulle scadenze delle primarie che ci porteranno a scegliere il candidato sindaco alle elezioni comunali del 2012. Oltre alla indispensabile condivisione con gli altri partiti e realtà organizzate del centro-sinistra. Le primarie, il programma e la coalizione non vanno evocate ma costruite”.
Insomma, all’interno del PD c’è molto da fare per mettere tutti d’accordo su come (e cosa) fare le primarie. Speriamo almeno, come chiosa Borioli, che agosto porti consiglio.