Bossi, Fini e Berlusconi: chi tradisce chi?

Abbiamo una nuova puntata della telenovela politica italiana, quella che vede il triangolo Silvio-Gianfranco-Umberto, una storia di corna, tradimenti, ripensamenti, vogliamocibene, tunonmiamipiù. D’altra parte è ambientata nel Partito dell’Amore e l’amore, si sa, non è bello se non è eccetera eccetera. In questa puntata vediamo Umberto minacciare Silvio: ti nego la fiducia in parlamento, voglio le elezioni. E Silvio che continua a ripetere (perché pare scemo ma scemo non è) che le elezioni non si faranno.

L’altra sera in Tv guardavo un dibattito su La7 in cui si scontravano Zingaretti, Bocchino e Tosi. Zingaretti è uomo pacato, Bocchino un po’ meno ma sa quello che dice, Tosi è stato tutto un vomitare insulti a destra e a sinistra, senza risparmiare nessuno. Tutto uno sproloquio costituzionale su quello che gli Italiani hanno votato (con la legge elettorale “porcellum”) e del diritto di governare e del diritto di andare a votare in barba alla Costituzione, al ruolo del Presidente della Repubblica e al vincolo di mandato dei parlamentari. Ma la cosa più bella era sentir parlare di Fini come del “Traditore”.

Io non amo particolarmente Fini, ma lo reputo un buon politico, uno dei pochi. Non mi entusiasmo per le sue prese di posizione contro Berlusconi anche se le saluto con un “finalmente”. Ma in tutta la vicenda non vedo alcun tradimento da parte di Fini, semmai vedo coerenza. D’altra parte, checché ne dica il Cavaliere, Fini è stato cacciato dal partito, non se ne è andato di sua sponte come si vorrebbe far credere.

   E ora la sparata di Bossi: pronto a negare la fiducia al suo governo. Allora, ditemi voi. A parte la profonda irresponsabilità e la totale mancanza di senso dello stato, oltre che all’ignoranza in fatto di diritto costituzionale che la Lega Nord sta ampliamente dimostrando, tanto da farmi pensare male come ho già scritto qualche giorno fa: chi tradisce chi? Chi sarebbe il traditore? L’infame?

Luca Craia

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