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Braccio di ferro tra Unione Europea e Usa

Creato il 16 gennaio 2012 da Dagored

Almeno adesso è ufficiale, dopo tanti mesi passati a smentire che non c'erano tensioni tra i paesi della comunità europea e gli Stati Uniti d'America, ieri perfino i leader più autorevoli si sono lanciati in dichiarazioni di tenore contrario: sarà stata la perdita della tripla A, grazie ai rating delle agenzie americane,  che ha spinto Sarkozy a parlare chiaramente di un conflitto tra valute in atto e a far dire ad Angela Merkel che la moneta unica è sotto pressione dall'esterno e che bisogna accelerare le misure previste per metterla in sicurezza.
Sono così confermate pubblicamente quelle che fino a ieri molti si ostinavano a considerare come le solite paranoie complottiste, ovvero che la finanza internazionale, che ha come epicentri Lonfra e New York, ha da tempo messo sotto tiro l'euro, moneta troppo debole per restare su quello che è pure un mercato, il mercato delle monete.
Braccio di ferro tra Unione Europea e Usa
Ma anche i nostri acuti politici e governanti si sono affrettati ad aggiungersi al coro dei grandi leader, così abbiamo avuto anche il piacere di ascoltare il professor Romano Prodi, uno dei padri italiani dell'Euro, dire cose che mai ci saremmo sognati di sentire da lui:
(ANSA) - ROMA - "Il problema è serio. Ci sono tre agenzie di rating che hanno azionisti precisi. Credo che i rimedi ci siano. Primo, aprire il mercato ma sopratutto occorre che strutture soprannazionali, cominciando dal Fmi si rendano conto che non possiamo lasciare i voti soltanto a 3 agenzie-imprese". Così Romano Prodi dopo il dowgrade di S&P.

Perfino l'imperturbabile presidente della camera Gianfranco fini, che pure non è mai stato un mostro d'acutezza,  ha preso nota che c'è un piano preciso di aggressione contro la zona euro, nel quale l'Italia fa la parte della vittima sacrificale, e il Pd di Pierluigi Bersani  ha preso atto che le cose non stavano come predicava solo qualche settimana fa e che il problema al fondo della crisi economica non era l'Italia e il suo governo, ma la politica comunitaria di un Europa troppo timida nell'affrontarne le vere cause.
Braccio di ferro tra Unione Europea e Usa
Adesso il pericolo è che si addossino alle agenzie americane tutte le responsabilità della crisi, pure quelle che non hanno. Perché se è certamente vero che la finanza anglo americana ha interesse ad indebolire l'Euro e l'Europa, è anche vero che le agenzie di rating non s'inventano niente e le loro analisi altro non fanno che rilevare le debolezze e le contraddizioni che erano alla base dell'euro già nel momento in cui nacque. Debolezze ben nore e subito denunciate da quelli che furono subito liquidati come "euroscettici" da non prendere in considerazione.
Ma l'interrogativo più grande è quello sulla capacità e sulla effettiva volontà di voler prendere i provvedimenti veramente necessari, nonché costosi, da parte del governo tedesco, unico vero arbitro della situazione. Solo se dalle parole si passerà ai fatti sapremo se i sacrifici imposti agli italiani e agli europei in genere saranno stati utili a qualcosa.

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