Il legale di Bruno Contrada ha presentato ricorso in Cassazione contro la decisione con cui, l8 novembre del 2011, la Corte d'appello di Caltanissetta ha rigettato, dichiarandola inammissibile, la richiesta di revisione del processo che condanna l'ex funzionario del Sisde a 10 anni di reclusione per concorso esterno all'associazione mafiosa.
Lo rende noto il suo avvocato, l'avvocato Giuseppe Lipera, del foro di Catania, che nel ricorso cita parte della richiesta del Pg Francesco Mauro Iacoviello alla V sezione della Corte suprema che ha annullato con rinvio la condanna a sette anni del senatore del Pdl Marcello Dell'Utri.
Secondo il penalista è «illuminante l'intervento del Pg che riferendosi al reato di concorso esterno, senza mezzi termini, osserva come “l'accusa diventa fluida, sfuggente”».
«È encomiabile - osserva il legale di Contrada - il passaggio con cui il Pg Iacoviello sottolinea che il concorso esterno è “un reato autonomo creato dalla Giurisprudenza”, cosa che noi diciamo da anni, mentre lapidario è l'inciso del requirente: dall'entusiasmo allo scetticismo. Ormai non ci si crede più».
«Se questi principi valgono per Dell'Utri, condannato in primo ed in secondo grado - osserva l'avvocato Lipera - non potranno non valere per Bruno Contrada che invece fu assolto in secondo grado. Sulla richiesta di revisione del processo Contrada tre volte si è già espressa la Corte d'appello di Caltanissetta e due volta la Cassazione. La sentenza di condanna di Contrada è stata emessa il 5 aprile del 1996 dal Tribunale di Palermo, ed è diventata esecutiva, con sentenza della Cassazione, il 10 maggio del 2007.
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