Magazine Diario personale
Può sembrare la solita frase fatta per farmi figo, sembrare un gran personaggio, ma posso garantirvi che non è affatto così. Sono uno stronzo e mi piace. Volete le prove? Andate a chiedere alle povere giovinette desiderose delle mie forti e possenti braccia abbandonate su una qualche piazza cagliaritana, solo perché temporaneamente dimenticatomi della loro esistenza; sfidate la pazienza dei tanti compagni di classe a cui non passavo risposte per il puro gusto di vederli soffrire; ricordate a Marta - la mia cara compagna di classe - le interminabili file che si faceva al banco della merenda nelle ore di ricreazione, solo perché, puntuale come un orologio svizzero, al suonare della campanella le davo 1.50€ ogni giorno per potermi comprare «panino con salame e Pepsi»; ma soprattutto, chiedete a Mauretto.
Mauretto è stato un mio amico, un mio carissimo amico, nonché batterista del mio precedente gruppo per la bellezza di due anni. Passavamo ogni giorno insieme, provando, facendo scorribande per il paese, vomitando dietro un angolo, ubriacandoci allegramente. Pensate che con me riuscì a dire per la prima volta in vita sua una bestemmia.
Carattere difficile però quello del giovane batterista, e così, dopo due anni di pacifica e felice convivenza all'interno della Sala o sopra un palco, ecco che inizia a soffrire la vita da rock-star (?). Pareva svogliato, sempre arrabbiato, e, qual'ora io e quell'altro imbecille di Vobi provassimo a farlo parlare e sfogarsi, ricevevamo la classica risposta da batterista «One, two, three, four» e parte la canzone.
Un giorno la catastrofe, compie una malefatta ai danni del gruppo, che non sto qui a raccontare, e decidiamo io e Vobi, di comune accordo, (eravamo un magnifico terzetto) di sostituirlo come batterista, ma mai e poi mai come amico. Comunichiamo all'interessato la nefasta notizia. La reazione fu «Ok, va bene, ciao».
Dal giorno silenzio.
Il saluto ci fu improvvisamente levato. La cancellazione dai vari social network pressoché istantanea.
Se casualmente lo si incontrava per strada, o lui cambiava strada, oppure prendeva improvvisamente il cellulare e fingeva importantissime telefonate misteriose.
Allora cosa può fare uno stronzo di elevata categoria, come tra l'altro io sono, dopo esser stato ignorato così a lungo e con così tanta fermezza? Beh, si comporta da stronzo.
Decisi di diventare il suo incubo: una volta camminando per strada lo vidi in macchina, avvicinandomi di prepotenza al finestrino urlai il "ciao!" più forte della mia vita. La sua risposta fu pigiare l'acceleratore e sparire, la mia reazione? Mandargli prontamente un sms con scritto "maleducato".
Un giorno lo vidi al distributore di benzina, io stavo dietro di lui in macchina, dal finestrino retrovisore poteva vedermi chiaramente e così lo salutai, strombazzai, feci gli abbaglianti, ma niente, nessuna risposta. La mia reazione? Mandargli prontamente un sms con scritto "maleducato".
Queste comiche e pittoresche scenette andarono avanti per un po', fino a un paio di giorni fa, quando, in compagnia di un mio amico contro il quale non ha alcuno screzio, lo incontrai. Non mi degnò di uno sguardo, né, tanto meno, di un saluto. Parlando, sempre con monosillabi e voce tombale, riuscì a comunicare, con enorme sorpresa sia da parte mia che del mio amico, che il giorno dopo sarebbe partito per Vienna per lavoro. Avrebbe così abbandonato tutto quanto per andare nella lontana e fredda Austria, lui che usava il giubbotto anche il 15 di agosto.
Un po' intristito e pentito per tutte le angherie e i rompimenti di palle a cui lo sottoposi in passato, assistetti alla scena del saluto tra Mauretto (seduto dentro la macchina in moto) e il nostro comune amico. Ma dentro di me sentivo che non potevo non salutarlo, nonostante l'astio e l'odio che lui provava nei miei confronti dovevo augurargli tutte le fortune del mondo, così rimasi un po' davanti alla macchina e lo guardai in faccia pronunciando queste parole:
«Eh smettila di fare il coglione almeno adesso, lo sai che contro di te non ho nulla»
«...»
«Va be' se proprio non vuoi, fai buon viaggio Maure'», e mettendo l'indice e il medio della mano destra sulle mie labbra lasciai partire un bacio verso di lui, a sancire il mio augurio in maniera poetica e quasi romantica. La sua risposta fu pigiare sull'acceleratore e sparire, la mia reazione? Avrei potuto mandargli un sms con scritto "maleducato", ma non lo feci, perché sì, son stronzo, ma ho comunque un cuore d'oro.
E parte Neil Young.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Come tutte le storie che portano al successo: Jacopo Tissi.
C’è una passione dentro me, ed è nella ricerca del bello e dell’armonia, il suo appagarsi. Quando Benedetta Murachelli, poetessa e amica conosciuta tra le radic... Leggere il seguito
Da Chiara Lorenzetti
DIARIO PERSONALE, TALENTI -
Austria a misura di bambino (2° parte)
E va bene, lo so. Pensavate fossi sprofondata in letargo - cosa che, in effetti, un po' è accaduta. Sono sprofondata, non in letargo ma nel vortice delle mille... Leggere il seguito
Da Moltiplicatomamma
DIARIO PERSONALE, MATERNITÀ -
Qu'ils mangent de la brioche!
In Convitto, abbiamo giocato con il nome di torte, biscotti e altri loschi ceffi della gang pâtisserie, tra cui l'autarchico cornetto, meglio noto come... Leggere il seguito
Da Scriptomanti
DIARIO PERSONALE, TALENTI -
Prima dopo e durante - una disordinata passeggiata fra le note - rossini -...
PRIMA DOPO E DURANTE - UNA DISORDINATA PASSEGGIATA FRA LE NOTE - ROSSINI - GUGLIELMO TELL - PARTE SECONDA DI CINQUE Di Offenbach oggi si ricorda la... Leggere il seguito
Da Esaiae
DIARIO PERSONALE -
UNA CONFERENZA DI GIORGIO GIAVARRAHo seguito giorni fa un...
UNA CONFERENZA DI GIORGIO GIAVARRAHo seguito giorni fa una conferenza di Giorgio Giavarra, mio compagno al politecnico e poi a filosofia. Leggere il seguito
Da Esaiae
DIARIO PERSONALE -
Su un tram in giro per Vienna
E’ quasi patologico, ormai: anche in vacanza, non riesco a evitare di scattare foto mentre prendo i mezzi pubblici… :) Leggere il seguito
Da Pendolo0
DIARIO PERSONALE, TALENTI