Magazine Società

C’è chi mi accusa di remare contro la blogosfera

Creato il 26 maggio 2012 da Tnepd

“Agli stolti non si può insegnare;

ai pavidi ed agli increduli si può

provare ad essere d’esempio.”

Nicole agli inizi. La stoffa, benché poca, già si notava

C’è chi mi accusa di voler ridimensionare le aspettative del popolo della blogosfera complottologa perché sostengo che nessuna delle buone proposte che avanza sono realizzabili (a parte trombare la Minetti) e che, a conti fatti, i complottologi non se li caga nessuno. Mi si accusa, per questo, di remare contro l’irrefrenabile ondata di consapevolezza che starebbe risvegliando le coscienze, invece che cavalcarla.

Ebbene sì, lo ammetto, lo sto facendo. E spero che qualcuno mi segua su questa rotta controcorrente.

Sul tema ‘cospirazioni’ ne sappiamo più degli altri, è vero; ci accorgiamo delle infamie che ci circondano un po’ prima degli altri, è vero; non contiamo un cazzo (come gli altri), è vero anche questo.

Parliamoci chiaro, il termine blogosfera su queste pagine non significa Beppe Grillo, né Blogosfere (un ipermarket di pubblicità) e nemmeno tutti gli altri blog distraenti e falsamente anti-sistema. La mia blogosfera, nello specifico, comprende soltanto coloro i quali sviscerano le dinamiche del potere ed hanno chiara la posizione di ininfluente subalternità delle masse e degli establishment ufficiali, nazionali e sovranazionali. Insomma, chi ha capito che è tutta una farsa.

Chi pensa che Mario Draghi, Obama, Napolitano, Putin, Chavez, il Papa e via dicendo non siano attori prezzolati, chi pensa che caricature del genere possano avere l’ultima parola sull’andamento generale della storia non fa parte della mia nicchia. Chi pensa che ci sia davvero permesso di vedere chi comanda non ha capito un cazzo. Per fare qualche esempio:

C’è chi mi accusa di remare contro la blogosfera

E' ufficiale. Talvolta porta le mutande.

Conflitti & Strategie, su cui in passato mi piaceva leggere Gianni Petrosillo, è sempre stato fuori strada proprio nell’analisi geopolitica. A parte che di questa continua autocelebrazione di La Grassa non se ne può più, i ragazzi del blog non hanno ancora capito che i cosiddetti Capi di Stato ed alti dirigenti di questo e quello, altro non sono che personaggi. Sembrano davvero non voler riconoscere la regia superiore al tutto, se non altro per non doversi rimangiare anni di pubblicazioni e tutti gli elogi sperticati rivolti a Marx e La Grassa. Per la serie, fa più vittime l’orgoglio del petrolio.

Parlando di aggregatori di notizie ed opinioni che cadono puntualmente nello stesso errore abbiamo Agoravox, Informare X Resistere, Mente Critica , No Censura e tanti altri che non sanno scollarsi dal binomio soldi-politica nel descrivere ciò che, osservato attraverso quelle lenti, immancabilmente un senso non ce l’ha.

Idem dicasi di chi ha scelto di denunciare una disgrazia in particolare (fra le tante che piovono sulla collottola della gente comune) occupandosi di un tema specifico inspiegabile a chi è fossilizzato sul binomio soldi-politica. Per esempio Corrado Penna ci ha fornito una mole enorme di prove inconfutabili dell’esistenza delle scie chimiche (fin troppe direi) ma non è ancora riuscito ad esprimersi, una buona volta e con chiarezza, sul perché i reggenti spruzzano metallo in cielo. Non a caso ci vive ancora sotto. Idem dicasi di ALF, alias Freeanimals, alias Roberto Duria, che di Penna è la nemesi animalista, il quale farebbe bene a tornare qua – dove si vive meglio e si tromba molto di più – ed invece resta lì a farsi cacare alluminio sulla testa.

I blogger citati e mille altri non la vogliono proprio accettare la regia superiore perché covano la speranza (vana) che la trama non sia scritta e di poter quindi, in qualche maniera, cambiare le cose. Per questo, pur generosamente, si aggrappano ad agenti motivazionali come la brama di ‘denaro’ o ‘risorse’ o ‘potere’ per spiegare gli eventi che si succedono di fronte ai loro occhi.

Non nego che denaro e privilegi motivino il popolino e le mezze pugnette che lo distraggono quotidianamente dalla sua prossima inevitabile dipartitita. Ma chi dirige lo show se ne sbatte del denaro. E’ ora di finirla di dire che le guerre si fanno per soldi, che la speculazione si fà per soldi. Anche questa è disinformazione. Al più possiamo dire che tutte queste porcherie si fanno per levare soldi alle vittime designate, per distruggere ricchezza altrui, ma il mostro globalizzatore se ne sbatte dei soldi, sa che sono un mezzo e non un fine. Capito questo si capisce al volo che PIL, spread, bilanci dello Stato, tasse, stipendi milionari, privilegi economici di casta e milioni di pagine patinate di economia e finanza non sono che panzane, una gigantesca presa per il culo. Distrazioni, come detto.

C’è chi mi accusa di remare contro la blogosfera

Nicole e Carolina prima di un vertice internazionale

Il futuro collettivo che ci attende è già archetipicamente scritto da tempo, tradotto nell’apocalisse di Giovanni ed in parecchie mitologie antiche; entità a noi del tutto sconosciute sono indaffarate a realizzare ciò che deve essere e sarà realizzato; le marionette dalle cariche altisonanti non sono altro che esecutori di dettami superiori indiscutibili in quanto – come detto – accordi di una partitura già composta. E non arriveranno gli alieni buoni a salvarci il culo – tutt’altro! – mettetevelo nella zucca.

Detto ciò, a chiunque si renda conto leggendo queste righe di condividere la mia nicchia di blogosfera appare ovvio che siamo un po’ pochini per cambiare le cose.

Anzitutto siamo pochini ad averlo capito – e non basta parlare di Nuovo Ordine Mondiale o signoraggio o scie chimiche o manipolazioni mediatiche per esser parte del gruppo – ed ancor meno saremmo nel caso in cui si decidesse di passare dalla teoria alla pratica.

Potremmo fondare la F.B.I., la Federazione dei Bloggers Informali. Cazzo, il dominio è già occupato. Niente, abortita sul nascere.

Quindi una reazione frontale è da escludere a priori. Restano le reazioni laterali e qui ciascuno le interpreta a modo suo. C’è chi si dice sicuro perché vive in campagna ed è convinto che il macello si consumerà nelle metropoli; c’è chi si dice tranquillo in montagna perché le acque non dovrebbe salire così tanto e se la ride di quelli che restano in campagna. In verità nessuno di noi si sente davvero sicuro, nemmeno io che sto a 10.000 km (approssimativamente in direzione sud) dall’ex Paese più bello del mondo e mi dovrei sganasciare dalle risa pensando a tutti gli altri.

Sto infinitamente più tranquillo qua che lì, ma non mi sganascio e per questa ragione sto scrivendo allo scopo di ridimensionare le aspettative mediatiche dei miei bloggers preferiti e dei non-bloggers che condividono questa interpretazione della realtà. Perché prima si renderanno conto che la carneficina è imminente e che non possono farci nulla, prima faranno i bagagli e se la daranno a gambe levate.

Non mi fa piacere dirvi che la vostra (nostra) audience è di quattro gatti quattro che si danno continuamente pacche più o meno amichevoli sulle spalle a vicenda, ma lo faccio.

C’è chi mi accusa di remare contro la blogosfera

A tal proposito ho investito alcuni preziosi minuti di uso lucido delle sinapsi per condurre un paio di ricerche statistiche sull’andamento di alcuni siti di complottologi ed interpreti delle cospirazioni. Nel merito: Luogocomune (1 post al dì), Stampa Libera (4 post al dì), Comedonchisciotte (4 post al dì), Cogitoergosum (10-12 post al dì).

C’è chi mi accusa di remare contro la blogosfera

Il paragone con due piccoli media (ilpost e giornalettismo) chiarisce la reale portata dei siti esaminati

C’è chi mi accusa di remare contro la blogosfera

Comparati alla Gazzetta dello sport, i 'nostri' spariscono (in nero Beppe Grillo))

Posso dirvi con assoluta certezza che tutta l’audience, complottista o meno, che ruota intorno a questi quattro siti consiste in 2500, forse 3000 persone, tra autori, bloggers ripubblicati e lettori attivi. Le pageviews sono decine di migliaia, ma i cranii sono quelli che sono, in termini numerici e qualitativi.

Di questi 3000, infatti, ad occhio e croce non più di 300 individui hanno le idee davvero chiare su come gira il baraccone e sono ancora meno quelli che hanno subodorato la reale entità della catastrofe prossima ventura.

Dei rimanenti – un centinaio ad esser generosi – parecchi sono bloggers, altri soltanto commentatori. Sui lettori silenziosi non posso pronunciarmi ma non covo particolari aspettative. Ovviamente c’è altra gente che sa come andranno le cose ma non frequenta la blogosfera complottologa. Prepuzio Mussoloni, per esempio, si è comperato un sommergibile.

Non mi riguardano, non scrivo per loro.

Personalmente non sono abbonato a tutti i blog citati in questo post, ma soltanto a quelli che ‘emettono’ flussi feed completi. Con alcuni dei bloggers citati – e con altri non citati – sono in saltuario contatto epistolare, ma le statistiche e le letture occasionali mi dicono che ce ne sono altri (a cui non sono abbonato o con cui non ho mai scambiato una mail) in sintonia col mio pensiero.

Di quelli che conosco, io sono l’unico che non vive sotto le scie chimiche.

Smentitemi se mi sbaglio.

Basterebbe questo a confermare che, dopo anni di ricerche, siete ancora ai blocchi di partenza, ragazzi miei.

Date retta a un cretino che vive ‘ai tropici’;

tornate coi piedi per terra;

sintonizzatevi su obiettivi accessibili;

preservate voi stessi;

salvatevi le chiappe;

uscite da Oceania prima che chiudano le porte;

l’anima si salverà da sé;

al momento giusto;


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine