Calcio scommesse: Carminati e Senese, quando lo scandalo del calcio prende i colori del noir

di Michele Napolitano
Come se non bastasse lo scenario da brivido, come afferma il Presidente del Consiglio Monti, emerso dall’inchiesta sul calcio scommesse,  da Cremona spuntano nomi che poco centrano con il mondo del pallone, ma che riguardano invece il mondo della criminalità organizzata e dell’eversione. 
Questi nomi spiegano, in maniera perfetta, che tipi di interessi, da milioni di euro a settimana, girano intorno alle scommesse clandestine e quanto sia oggettivamente fuori controllo la situazione. I due personaggi, sono l’ex Nar, Massimo Carminati e l’esponente di spicco del clan Moccia, Angelo Senese. Due pezzi da novanta. 
Il nome di Massimo Carminati emerge dal momento in cui gli investigatori si mettono a cercare elementi sul centrocampista offensivo della Lazio prima, del Genoa poi, Giuseppe Sculli, per il quale il giudice per le indagini preliminari ha respinto la richiesta di arresto senza però negare una sua “disponibilità” ad organizzare partite combinate, ricordando inoltre i suoi legami con la criminalità organizzata calabrese, in quanto nipote di Giuseppe Morabito, meglio conosciuto con l’appellativo di u tiradrittu. 
Il 19 marzo 2012 Giuseppe Sculli è a Roma, in occasione della partita di calcio Roma Genoa, per la quale non è stato convocato. Il giocatore parla a telefono, con una persona, definita con l’appellativo di "fratellino", che invita  all’hotel degli Aranci, dove la squadra rossoblu è in ritiro, per poi andare insieme alla partita. Il "fratellino", come accertato grazie al solerte lavoro degli investigatori, altro non è che Romano Massimo Papola, di professione massaggiatore della Lazio. 
Il "fratellino" arriva all’albergo a bordo di una Smart accompagnato da una seconda persona, un uomo di circa 40-45 anni, con capelli rasati a zero, e i tre entrano nella hall dell’hotel per parlare liberamente e comodamente. Un dato curioso che emerge, scritto nelle carte riguarda l’autovettura Smart, che risulta essere la stessa controllata a Roma con a bordo l’ex estremista dei Nuclei Armati Rivoluzionari, ora, sembra, vicino agli ambienti della malavita organizzata romana, Massimo Carminati, conosciuto anche con il simpatico appellativo di "er cecato", per via di una evidente menomazione all’occhio sinistro, conseguenza di uno scontro a fuoco con i carabinieri nell’anno 1981. 
Gli investigatori, ricordano che Carminati è stato affiliato alla Banda della Magliana ed è stato il garante del legame tra l’organizzazione criminale romana ed il mondo dell’eversione di destra. 
Quando venne fermato il Carminati era in compagnia di Giovanni De Carlo, un atleta, campione italiano di kick boxing . Ed è con questo personaggio, che Carminati si incontra con Sculli, secondo gli investigatori. Quale fosse lo scopo dell’incontro è quanto stanno cercando di comprendere gli inquirenti. 
Angelo Senese, esponente di spicco del clan camorristico Moccia, operante in Roma e parente stretto di Michele Senese detto o'pazzo, risulta essere in contatto con l’ex calciatore Zamperini, amico del centrocampista laziale Stefano Mauri, in occasione delle due gare della Lazio che risultano essere “combinate” , precisamente: Lazio-Genoa e Lecce Lazio. 
Zamperini, in quei giorni, secondo gli inquirenti, parla con Ilievski, capo degli zingari, e con Senese, pluripregiudicato nato ad Afragola ed elemento di spicco del clan dei Moccia a Roma. 
L’undici maggio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Zamperini si sente per ben tre volte al telefono con Senese per poi incontrarsi in zona Parioli. Senese ricompare in azione, in occasione di Lecce-Lazio, l’altra partita truccata secondo gli inquirenti di Cremona.

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