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CAMUSSO, LEADER DELLA CGIL “Marchionne è un anti-democratico e illiberale. Comunque la Cgil non firmerebbe mai un accordo che escludesse un altro sindacato”

Creato il 31 dicembre 2010 da Madyur

La Cgil non firma il nuovo contratto Fiat. Ci sarà una grande campagna sulla libertà sindacale. Camusso , nuovo leader del sindacato Cgil , parla di questa vicenda

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Cosa significa l’esclusione della Fiom da Mirafiori , fabbrica simbolo nella storia industriale italiana?

“Significa il ritorno agli anni Cinquanta. Allora c’erano i reparti confino , oggi c’è l’esclusione della rappresentanza sindacale. L’idea, tuttavia, è esattamente la stessa. E cioè quella di costruire un sindacato non aziendale bensì aziendalista il cui unico scopo è quello di propagare le posizioni dell’impresa”

Non le pare un po’ offensivo nei confronti della Cisl e della Uil?

“Guardi nel suo libro “Il tempo della semina”, Bonanni racconta con orgoglio come, proprio negli anni Cinquanta, la Cisl rifiutò la richiesta della Fiat di inserire nelle liste cisline per l’elezione delle Commissioni interne alcuni nomi graditi all’azienda. E’ Bonanni che illustra bene come il sindacato aziendale sia la negazione di quello confederale. Ora dovrebbe spiegarci lui come considera un accordo che contiene al suo interno le regole per escludere un altro sindacato confederale”

Si sta prefigurando un sistema di relazioni industriali senza la Cgil?

“Secondo me la Fiat ha deliberatamente costruito una successione di eventi per negare la libertà sindacale”

Marchionne ha sempre detto che tesi di questo genere non stanno né in cielo né in terra

“E allora , perché non applica l’accordo interconfederale del ‘93 sulla libertà sindacale? Vorrei poi ricordare a Confindustria che non può restare immobile se vuole evitare che salti , come ha riconosciuto, il sistema della rappresentanza sindacale. Se non si vuole rischiare che il conflitto sociale diventi ingovernabile bisogna al più presto trovare un accordo sulla rappresentanza e le democrazia sindacale che completi il protocollo del ‘93”

Spetta alla Confindustria aprire il negoziato?

“E’ irrilevante chi lo fa. Io credo che Cisl e Uil abbiano sottovalutato l’effetto dell’intesa a Mirafiori. Perché quando si permette a una grande impresa di escludere un sindacato , si sa con chi si comincia ma non si sa con chi si finisce”

Considera Marchionne un innovatore , come si diceva un tempo, un reazionario?

“Penso che il tratto distintivo di quell’accordo sia il suo essere anti-democratico. Direi che Marchionne è un anti-democratico e illiberale. Il tema vero è questo. Aggiungo che non può esserci un modello partecipativo che si fondi sull’impedimento della libertà sindacale”

Ma la Fiom non poteva firmare “turandosi il naso”, rimanendo però all’interno della fabbrica?

“E’ difficile applicare il principio del voto con il naso turato nelle trattative sindacali. La Fiom, possibilmente con la Cgil, dovrà aprire una discussione su questa sconfitta. Perché, l’ho già detto, un sindacato non può limitarsi all’opposizione altrimenti rinuncia alla tutela concreta dei lavoratori”

Sta criticando la Fiom . Le colpe , allora , sono anche a casa sua?

“Quando c’è una sconfitta non possono non essere stati commessi degli errori. Nessuna grande sconfitta è solo figlia della controparte. Ce l’ha insegnato Di Vittorio : anche se ci fosse una responsabilità in percentuale minima , su quella ci si deve interrogare”

Perché condivide il no all’accordo per Mirafiori?

“Perché quella proposta è poco rispettosa della fatica del lavoro. Non si può applicare ai lavoratori la cosiddetta clausola di responsabilità , secondo la quale non è possibile opporsi all’intesa e scioperare anche se le condizioni di lavoro diventano insopportabili. Una clausola di quel tipo possono sceglierla i sindacati e imprese ma non possono subirla i lavoratori”

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Dunque , questo è il motivo del no?

“Questo è il motivo. Comunque la Cgil non firmerebbe mai un accordo che escludesse un altro sindacato”

Ammetterà almeno che la Cisl e Uil hanno reso possibile l’investimento della Fiat e così il futuro produttivo di Mirafiori

“Capisco questo ragionamento e lo considero un tema importante. Tuttavia mi piacerebbe sapere qual è il progetto “Fabbrica Italia” e come la Fiat pensi di colmare il ritardo che ha accumulato rispetto ai suoi concorrenti dei modelli. Ma anche per questo continuo a non comprendere quale necessità ci fosse di ricorrere a un modello autoritario che ci riporta agli Anni Cinquanta”


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