Magazine Diario personale

Cara Susi, caro Paul

Da Whitemary
Cerco di svuotare la mente e rimanere concentrata sui tasti della tastiera. Cerco di riordinare i grovigli e di scrivere qualcosa che abbia senso. Ho cancellato la prima riga chissà quante volte.Oggi ogni parola sembra fuori posto. Ogni frase sembra banale e scontata.  Ascolto la musica e mi lascio trasportare, cercando di dare un senso alle immagini che si fondono davanti ai miei occhi. In questo momento vorrei saper suonare il pianoforte. Vorrei aprire la finestra e lasciare che le note di qualche sinfonia si disperdano per le strade.  In questo momento ho anche voglia di parlare di amore perduto, ma ho l'impressione che se iniziassi, probabilmente mi infilerei in qualche sentiero che è meglio lasciare non asfaltato. Semplicità.Ecco perché ho intitolato il post "Cara Susi, caro Paul".  Uno dei primi libri che ricordo di aver letto. Uno di quei libri che oggi probabilmente non attirerebbe un bambino nemmeno se fosse un ebook sull'ipad. Mi ricordo quella scrittura spoglia e lineare, quella scrittura artificiosamente infantile. Probabilmente è stata anche la prima storia d'amore con cui mi sono scontrata in un libro. Non mi ricordo se fosse esplicitata, ma nella mia testa Susi e Paul si amavano. Magari segretamente, ma si amavano.E nella mia testa, si amano ancora adesso.B.
"This time", Jonathan Rhys Meyers 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog