by Redazione
(immagine tratta da http://www.my-personaltrainer.it)
Ippocrate sosteneva che il cibo è la nostra migliore medicina, ma nel mondo occidentale dove il cibo fa rima con piatti pronti, fast food e take away, la nostra farmacia alimentare sta diventando sempre più pericolosa per la nostra salute e sono innumerevoli le patologie e le malattie legate alla cattiva alimentazione. Ipertensione, morbi degenerativi quali Alzheimer e Parkinson, malattie cardiovascolari, diabete, ictus, allergie e intolleranze, tumori dell’apparato digerente, carenze alimentari, osteoporosi sono certamente le più diffuse in occidente.
Ma il cibo spazzatura può essere un nemico anche più subdolo. Un legame fra alimentazione scorretta, carenze nutritive e vitaminiche e sintomi depressivi è stato evidenziato in alcuni studi scientifici e questo aspetto ha gettato nuova luce sulle possibili concause che possono scatenare stati mentali alterati e depressivi. La ricerca, nonostante gli studi approfonditi, non è ancora in grado di determinare fino a che punto il cibo possa influire sugli stati emotivi e come alcuni alimenti possano provocare o alleviare tali disturbi. È evidente tuttavia che l’alimentazione giochi un ruolo fondamentale nel benessere fisico ed emotivo di una persona e che alcune carenze micronutritive e vitaminiche, se prolungate nel tempo, possano condurre a disagi mentali che vanno dalla scarsa capacità di concentrazione, all’insonnia, alla stanchezza perenne fino a maturare in disagi psichici più gravi in soggetti le cui carenze nutritive siano profonde e prolungate nel tempo.
Effetti negativi di alcune carenze nutritive
Un’alimentazione scorretta può rappresentare una conseguenza diretta di un disagio psichico che porta la persona a non alimentarsi con costanza e in modo equilibrato, ma può anche esserne una causa scatenante insieme ad altri numerosi fattori ambientali e mentali. Alcuni dei cibi che consumiamo giornalmente possono provocare delle intolleranze e allergie di cui non siamo a conoscenza, ma che affettano il nostro organismo in vari modi: disturbi fisici come nausea, inappetenza, stipsi, bruciori di stomaco e in casi più gravi disagi psichici come depressione, stati ansiosi, cattivo umore e stress.
L’assunzione costante di alimenti di origine industriale può provocare disequilibri nel sistema endocrino che regola la produzione ormonale del nostro organismo. Diversi studi hanno dimostrato che chi si alimenta in maniera scorretta ha il 60% di possibilità in più di sviluppare disagi psichici rispetto a chi consuma principalmente frutta, verdura e alimenti di origine non industriale.
Inoltre la carenza profonda e prolungata nel tempo di micronutrienti o il loro rapporto non equilibrato nel nostro organismo possono condurre all’insorgere di stati depressivi e ansiosi. La mancanza di ferro può influire sulle capacità cognitive del cervello e generare scarsa concentrazione, stress, confusione mentale e incapacità di eseguire le azioni quotidiane. Il selenio è un altro microelemento fondamentale per le funzioni cerebrali e la sua carenza provoca effetti simili a quella del ferro. Anche la mancata assunzione costante di zinco può provocare stati depressivi e sbalzi di umore in quanto è considerato un neurotrasmettitore in grado di modulare l’umore e di sortire un effetto calmante.
Alcuni studi norvegesi, italiani ed inglesi hanno rilevato che una carenza di acidi grassi essenziali può condurre all’insorgere di stati emotivi alterati. Gli Omega3 e 6, conosciuti anche come vitamina F, giocano un ruolo importante nella comunicazione delle cellule nervose e la loro presenza costante nell’alimentazione può controllare l’insorgere di sintomi depressivi, oltre a proteggere l’apparato cardiovascolare. Le ricerche non sono ancora in grado di dimostrare come gli acidi grassi influiscano sugli stati emotivi, ma gli esperimenti condotti su soggetti depressivi a cui veniva somministrata una dose specifica di acidi grassi hanno prodotto risultati molto incoraggianti.
Le vitamine del gruppo B (a cui appartiene anche l’acido folico o B9) sono altri agenti indispensabili all’organismo in quanto sono coinvolti direttamente nella produzione energetica, nella rigenerazione dei tessuti e soprattutto nelle funzioni del sistema nervoso perché indispensabili nella sintesi dei neurotrasmettitori principali quali serotonina, noradrenalina e dopamina. La loro carenza provoca malumore, stanchezza, irritabilità, perdita del tono muscolare, inappetenza fino ad arrivare a tendenze suicide e depressione profonda in soggetti fortemente compromessi. I più esposti a questa carenza sono coloro che consumano troppi carboidrati raffinati, gli alcolisti e i vegani che devono rimediare alla mancanza di fonti di queste vitamine con degli integratori specifici.
Gli antiossidanti naturali come le vitamine C, E, A, gli xantoni, i carotenoidi, il licopene e il coenzima q10, sono anch’essi delle ottime armi contro la depressione e i disagi psichici di varia natura. La loro assunzione giornaliera permette all’organismo di contrastare l’azione dei radicali liberi alla radice dell’invecchiamento cellulare e dell’insorgere di diverse malattie correlate alla mutazione genetica delle cellule. Annullando la reazione a catena che può innescare una presenza massiccia di radicali liberi, gli antiossidanti naturali proteggono l’organismo da varie disfunzioni endocrine e sitemiche. La loro azione si rivela fondamentale soprattutto per il cervello, l’organo che utilizza gran parte dell’ossigeno introdotto per espletare le sue funzioni e quindi maggiormente esposto allo stress ossidativo.
Di certo non è ancora possibile affermarlo con certezza, ma alla luce degli ultimi studi su nutrizione e disagi psicologici, è auspicabile sperare che si vada verso un nuovo approccio per trattare e alleviare questi disturbi, prendendo in considerazione un’alimentazione equilibrata come possibile via di prevenzione e cura. Ippocrate ne sarebbe certamente soddisfatto.
Elena Giuliani
Bibliografia
Sicurezzaalimentare.it
Mauriziodimatteo.it
Tumorealseno.info