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Carlo Nesti, fede-sport mondiali 2014: i momenti più significativi, quarta parte

Creato il 26 luglio 2014 da Simo785

Di Carlo Nesti

Newsletter fede-sport di Carlo Nesti – luglio 2014 – mondiali – i momenti piu’ etici e cristiani

Sul piano sportivo, la ferocia agonistica di chi non si accontenta di partecipare, ma vuole vincere la Coppa del Mondo, ad ogni costo. Sul piano sociale, la legittima rabbia di chi è consapevole di gigantesche risorse spese non per i bisognosi, ma per gli stadi.
In un contesto del genere, non è stato facile trovare pagine edificanti, soprattutto sul piano educativo, da raccontare, staccare e conservare. Io ci ho provato, stando attento non solo all’andamento delle partite, ma anche al resto, giorno per giorno.

Quarta parte

12-7-2014 – IL DERBY DEI 2 PAPI

La rubrica si chiude qui. E’ stato bello cercare il bello dei Mondiali, e il gioco di parole è voluto, in un periodo brutto della mia vita. Come cogliere i fiori sotto il diluvio, per evitare che la tempesta li pieghi. E fra le cose belle, che voglio immaginare, non può che esserci il confronto fra i 2 Papi: uno argentino e l’altro tedesco.
Li voglio pensare bambini, ciascuno con la sua bandierina in mano, come capitava a me, allo stadio, con il papà o con lo zio. I giorni più belli della mia vita. Lasciatemi chiudere così, senza conoscere l’epilogo della finale, che, ai fini della rubrica, non conta nulla. E che il vostro, come il mio “Allenatore”, si chiami sempre Gesù!

La peggiore umilizione della storia per il calcio brasiliano, l'1-7 subito dalla Germania.

La peggiore umilizione della storia per il calcio brasiliano, l’1-7 subito dalla Germania.

8-7-2014 – LA SPORTIVITA’ NELLA “TRAGEDIA”

Scriviamo il vocabolo “tragedia”, come è giusto, fra virgolette. Troppo spesso, infatti, il linguaggio sensazionalistico rende straordinari eventi ordinari. Qui si parla della “tragedia” del Brasile, un paese che si aggrappa al calcio, come al Carnevale, per dimenticare la sconfinata miseria della sua gente. Subire la peggiore umiliazione della storia in casa propria, a un passo dalla Coppa del Mondo, è una atroce realtà, che supera la perversa immaginazione. Ma anche in un mare di lacrime, è bello vedere i tedeschi abbracciare il tecnico rivale Scolari, e scusarsi di avere infierito. Se lo sport è considerato scuola di vita, è perché insegna a vincere con umiltà, e a perdere con dignità.

7-7-2014 – QUANDO LA FOLLIA E’ SENTIMENTO

Avrebbe voluto giocare Brasile-Germania, nonostante la frattura di una costola, con l’ausilio delle infiltrazioni. Teoricamente, sarebbe stato possibile, ma con un rischio tremendo: all’ennesima botta, la fine della carriera. Sembra una pagina folle, più che una pagina bella, dei Mondiali, ma la inserisco ugualmente fra gli aspetti più edificanti. E’ la dimostrazione che resta, e resterà sempre, anche nel calcio business, un valore superiore ai milioni e agli interessi, e cioè il “cuore”. Il sogno di Neymar era vincere i Mondiali in Brasile, trascinatore, come Pelè, della Nazionale.Non ci riuscirà sul campo, ma il suo desiderio di immolarsi, per la patria, non è lontano dall’epica bellica, con i suoi leggendari guerrieri.

 

5-7-2014 – CONSOLARE GLI SCONFITTIAlla fine di Brasile-Colombia, i giocatori di Scolari esultano, anche se un colpo proibito chiude anzitempo i Mondiali di Neymar.  Gli avversari cercano di dare un senso all’eliminazione, e uno di loro, il più giovane e il più dotato, James Rodriguez, scoppia a piangere. A quel punto, si avvicinano Julio Cesar e David Luiz, stelle del Brasile, gli parlano, e lo abbracciano, come se fosse un compagno di squadra. Scena bellissima: da 2 assi arriva l’esempio su come affrontare queste cocenti delusioni.  Cosa gli avranno detto? Segreto. Forse gli avranno solo ricordato quanto è giovane, e quanto tempo ha davanti per riscattarsi. In ogni caso, quando stai male, certe parole restano impresse per sempre.

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