Caro Grillo,
non ti ho mai amato e neppure odiato.
Mi sono limitata ad ignorarti, esercizio di stile che comunque necessita di un certo sforzo, oltre ad una certa educazione.
Dai tuoi interventi comici nella Rai di Pippo Baudo degli anni '80, agli spettacoli ambientalisti di vent'anni dopo fino alle tue recenti battaglie politiche in rete attraverso un blog ho sempre avuto la sensazione che tu fossi un po' maschilista.
Complesso da spiegare in quanto il tuo maschilismo, nel tempo, è diventato misoginia che si è trasformata in misantropia. Selettiva.
Credo infatti che non ti stiano sulle scatole solo le donne ma tutto il genere umano della cui incondizionata ammirazione non puoi, purtroppo, fare a meno (del resto il VaffaDay è roba tua). Altrimenti chi genererebbe il traffico che rende il tuo blog, fonte Sole 24 Ore e non Donna Letizia, valutabile dai 5 ai 10 milioni di euro?
Hai definito Rita Levi Montalcini "vecchia puttana" colpevole, secondo te, di aver accettato il Nobel acquistato per lei da una multinazionale farmaceutica. Ma hai sostenuto, a suo tempo, il tanto discusso, e poco scientifico, Metodo Di Bella.
Hai scomunicato la tua consigliera bolognese Federica Salsi, colpevole, sempre secondo te, di aver accettato l'invito a Ballarò, in quanto la "televisione per lei era come il punto G". Ma hai serenamente perdonato, come un pastore con la pecora nera che torna all'ovile, tanti militanti che ugualmente si erano lasciati sedurre dalle poltrone dei talk show.
Infine, se non altro per non annoiare i miei pochi lettori, hai sostenuto battaglie contro l'ex governatore Fazio per la nota vicenda Antonveneta ma non hai disdegnato sottoscrivere un condono fiscale, uno dei tanti promossi dai governi Berlusconi. Insomma, mi dai l'impressione che tu sia sempre alla ricerca di un centro di gravità permanente, sempre attraente, sempre magnetico, e per questo motivo salti di battaglia in battaglia, circondato dall'afflato adorante di masse che sottosotto ti infastidiscono un po'.
Ora te la prendi con Umberto Veronesi.
E ci sta. Del resto cosa sta accadendo nel mondo che potrebbe valere la tua attenzione veemente, il faro del tuo blog e dei tuoi lettori? Nulla, effettivamente.
Ed allora prenditela anche con la prevenzione e avvolgi pure il tuo intervento con la scandalizzata denuncia che dietro alla diagnostica per immagine ci sono sporchi traffici e business illeciti!
Convinci pure le tue militanti (mi auguro solo quelle, per rispetto ai neuroni di tutte le altre) che sottoporsi a screening programmati nel tempo sono solo delle manovre dell'internazionale sionista e che preoccuparsi di prevenire malattie mortali ha l'unico scopo di foraggiare i bonus dei Ceo delle multinazionali farmaceutiche.
Io continuerò a farmi la mia mammografia ed ecografia annuali perché purtroppo sono una di quelle persone che con il cancro deve convivere, come mia mamma, mia sorella, una mia cara amica, la moglie del mio capo, l'ex vicina di casa, la postina del paese vicino, la nuora di una mia collega, la compagna di scuola delle superiori.
No, lei no. Antonella non ce l'ha fatta.
Una domanda, caro Grillo, perché te la sei presa con la mammografia? Lo sai che la diagnostica per immagini (e per pietà ti risparmio le tecniche della radioterapia dalla IORT in giù) promossa dall'Istituto guidato per anni da Veronesi negli ultimi anni è stata applicata con successo anche alle neoplasie della prostata?
Il pisello si e le tette no?
Altra battaglia selettiva di distrazione di massa?
In questi giorni di anticipo di estate, con gli esperti del meteo che hanno preventivato una stagione estiva caldissima, peggio del 2003, che durerà fino ad ottobre, e con pochi argomenti sui quali battagliare, finite le maratone elettorali, credo saranno dei mesi duri e stressanti per te, con tutta la diaspora interna che ti ritrovi. Ti consiglio un buen ritiro a Malindi, nel monolocale di Briatore, o a Lugano, ad incidere un'altra canzone con Mina.
E lascia le donne tranquille, con il loro cancro, con la loro prevenzione e cura, con l'affetto dei loro cari e la professionalità degli operatori dei reparti di oncologia.
Ma siccome io parlo anche con le ricette non potevo non pensare ad una che è buona e che farà bene anche a te e che ricorda la Mamma quasi come la torta di mele: una bella confettura preparata con i mirtilli, il frutto blu che nella cromoterapia suggerisce calma e
serenità (ho la sensazione ti manchino assai), ricco di antociani, di vitamina A e C, con lo zenzero, radice preziosa e non solo in cucina e con lo zucchero di cocco, che possiede un indice glicemico più basso dello zucchero ed è ricco di sali minerali.
Confettura di mirtilli e zenzero con zucchero di cocco
Ingredienti (per 4 vasetti da 250 gr)
1
kg di mirtilli
1 kg di zucchero di cocco
2 limoni bio
150 g di radice di
zenzero fresca
2 bicchieri d’acqua.
Procedimento
Lavare
ed asciugare i mirtilli, mondare la radice di zenzero della buccia con un
pelapatate.
In
una casseruola con il fondo pesante unire l’acqua, lo zucchero e il succo dei
due limoni, portare al bollore e cuocere lo sciroppo per circa 10’.
Unire
i mirtilli, riportare a bollore, mescolare bene, unire la radice di zenzero
grattugiata e cucinare a fuoco dolce per 40’ o fino alla prova piattino.
Sterilizzare
quattro vasetti di vetro immergendoli in una pentola d’acqua bollente, farli
bollire per 10’ e con un paio di pinze ritirarli dall’acqua e farli asciugare
appoggiandoli sopra un canovaccio pulito.
Versare
all’interno dei vasetti la confettura bollente, avvitare un coperchio pulito,
rovesciare i vasetti per ottenere il sottovuoto e lasciar raffreddare.
Conservare
in dispensa al buio un mese prima di consumare la confettura.