La notizia del giorno rimbalza tra i vari telegiornali, parliamo di Angelino Alfano che ha fatto da portavoce alle ultime intenzioni di Berlusconi: “Per unire il centrodestra Silvio Berlusconi è disponibile a non candidarsi. Occorre un gesto di visione e di generosità negli altri protagonisti del centrodestra italiano per non consegnare il Paese alla sinistra“. Spetta a Ferdinado Casini ora, ricompattare il centrodestra? Già nel 1994 era al suo fianco, un’intesa che dura nel tempo, ma che ha
subito inevitabilmente i segni della conoscenza: ” Gli italiani sono abituati alle giravolte di Berlusconi”, è la replica dell’ex presidente della Camera, disponibile ad “accettare la sfida, ma non gli inganni”.
Il Cavaliere è attratto dall’idea di fare un passo indietro e questa sua nuova decisione fa rumore e suscita varie reazioni mentre nel paese la situazione lavoro precipita vertiginosamente. Abbiamo raggiunto il 12.5% di tasso di disoccupazione tra esodati e scoraggiati. Due realtà a confronto: l’artefice del disastro italiano continua a far parlare di sè, mentre la voce concreta della disperazione, fatica ad emergere e scivola via dalle priorità preelettorali del calendario politico.
Berlusconi “si sacrifica” e Casini è chiamato alla sfida per riunificare l’area moderata. Berlusconi lascia lo scettro e cerca un sostituto. Nello scenario della proposta politica i leader si accalcano per farsi eleggere. L’opinione pubblica è sconcertata dagli scandali e dalle difficoltà e la politica ancora non risponde a questa difficile contingenza.








