Caso Orlandi: Mons. Vergari centrale nella vicenda

E’ considerato un elemento centrale nella vicenda della sparizione di Emanuela Orlandi Monsignor Pietro Vergari, parroco della basilica di Sant'Appollinare negli anni ottanta. Il nominativo del prelato è finito nel registro degli indagati della procura di Roma, per concorso nel sequestro della ragazza, circa un anno fa in concomitanza di una perquisizione presso il suo domicilio nel corso della quale fu sequestrato un computer.
Non è escluso che Vergari, -il quinto indagato tra Angelo Cassani, Gianfranco Cerboni, Sergio Virtù e Sabrina Minardi-, già sentito nel 2009 come testimone a proposito del seppellimento di Enrico De Pedis nella cripta di Sant'Apollinare, possa essere convocato in procura prossimamente per essere interrogato, questa volta nella veste di indagato, dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Simona Maisto.
Nel frattempo, dopo l’apertura della tomba di De Pedis ed il prelevamento di alcune ossa, già una decina i frammenti ossei, tra quelli recuperati in circa 400 cassette custodite nella cripta della basilica di Sant'Apollinare, selezionate dalla polizia scientifica e dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo e destinate ad essere comparate con il dna di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
Gli accertamenti, in corso nel tendone allestito nel cortile della basilica si sono fermati ieri, causa impegni professionali della Cattaneo, e riprenderanno tra una settimana.
La conclusione dell'attività di selezione delle ossa più recenti dovrebbe terminare entro la fine del mese. Quindi sarà avviata la procedura di prelievo dei codici genetici. I frammenti ossei, saranno poi analizzati a Milano dagli esperti del Labanof, il Laboratorio di antropologia e odontologia forense fondato da Cristina Cattaneo, l'anatomopatologa tra le maggiori esperte in Italia in questo campo.

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