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Casta crisi!

Creato il 19 luglio 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Casta crisi!Mentre gli italiani fanno i conti con la manovra fiscale preparandosi ancora una volta ai sacrifici, c’è un mondo a parte, quello della politica, che continua imperturbato a beneficiare di un tenore di vita alto e privilegiato, con compensi d’oro  che non coincide con l’attuale momento storico. Se ne parla nel programma “In onda” su La7  con Alessandra Mussolini, Gianrico Carofiglio e Sergio Rizzo.

Casta crisi!
Si annunciano tempi duri per le famiglie italiane che saranno colpite da rincari e tagli a pioggia, in quanto da oggi è effettivamente operativa la manovra finanziaria 2011 che, approvata in tempi record dai due rami del Parlamento come richiesto dal Capo dello Stato, è stata già pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Rinviati invece alla prossima legislatura i tagli dei costi e dei privilegi della politica.  Ma   su internet un misterioso ex precario di Montecitorio sta raccogliendo centinaia di adesioni contro la casta, gli italiani cominciano a mostrare la loro riluttanza alla richiesta di sacrificio unidirezionale.  Sergio Rizzo: ” La manovra economica per rassicurare i mercati che sfuggono a qualsiasi controllo ha un handicap, è spostata nel 2013, in questa prospettiva i mercati europei stanno pensando che facciamo un po’ i furbetti”.

Casta crisi!
Dunque il provvedimento più grave di tutti è quello che prevede che i soldi per far quadrare i conti si troveranno dal 2013 in poi,  ci troviamo di fronte a una situazione difficile, abbiamo bisogno di garanzie precise e per primo bisognerebbe bloccare la gerarchia politica degli approfittatori che non sentono  il dovere morale, civile, politico ed etico della condivisione pubblica. Per sanare i conti si mettono le mani nelle tasche dei soliti noti ma il Parlamento  è molto attento e generoso a non tagliare a se stesso. Mussolini: “Ma si, togliamo tutto, il problema è che ci sono persone che hanno creato uno status e se anche togliamo tutto avranno sempre la possibilità di pagare campagne politiche”.

Forse allora dovremmo iniziare ad equiparare la categoria politica ad una ben precisa classe lavoratrice,  è giusto che in futuro essa venga retribuita tanto quanto rende, tutto deve essere trasparente, abbiamo il diritto di essere informati su quali sono i piccoli e grandi privilegi di cui godono. È sotto gli occhi di tutti la drammaticità di chi è in cassa integrazione, di chi perde il posto di lavoro, di chi è precario e non sa se arriverà in futuro a percepire una pensione, di chi è pensionato al minimo, delle famiglie che stentano a far quadrare i bilanci a fine mese, diventa  inammissibile in democrazia accettare uno squilibrio così netto.

Casta crisi!
Penso che, se fossi una onorevole rappresentante di qualsiasi partito, non avrei il coraggio di chiedere sacrifici e rifiuterei questo privilegio per privilegiati, non potendolo estendere a tutti i cittadini che rappresento e a cui chiedo fiducia e voto. Penso che se fossi una onorevole dovrei fare i conti con la mia coscienza, forse è anche per questo che non lo sono…

 


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