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Celtics al lavoro per la 6a scelta: Vonleh il preferito

Creato il 03 giugno 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Era dall’ormai lontano 2007 che i Boston Celtics non avevano una scelta in Lotteria. In quel Draft, reduci da una stagione difficile nonostante in panchina ci fosse Doc Rivers, i biancoverdi avevano la 5a chiamata assoluta e l’allora GM Danny Ainge – lo è tuttora – scelse Jeff Green, ala da Georgetown, sì, lo stesso che attualmente è a roster. Ma in quel Draft nacquero di fatto i Celtics vincenti perchè Ainge mandò Green ai Seattle Sonics in cambio di Ray Allen e poi dopo arrivò la trade che portò Kevin Garnett: insieme a Pierce e ai già presenti Rondo e Perkins, venne composta la squadra del titolo 2008.

Mock Draft NBA 2014 by Basketcaffe.com

E’ difficile pensare che si possano ripetere mosse del genere anche se si parla di una possibile partenza di Rondo – ora uomo franchigia – o dell’arrivo di Kevin Love: più facile che Boston tenga la 6a scelta e chiami il miglior talento disponibile: il preferito è Noah Vonleh, ala da Indiana University. Va detto che i Celtics hanno anche la scelta numero 17 – arrivata dai Brooklyn Nets – e quindi c’è la possibilità di pescare comunque due ottimi giocatori.

Non bisogna dimenticare che Boston è in ricostruzione, ha deciso di affidarsi ad un giovane coach come Brad Stevens per un progetto a lungo termine e già al primo anno ha comunque fatto intravedere cose incoraggianti. Ora però bisogna fare un passo avanti e di certo questo Draft può aiutare: le necessità sono diverse anche se nella free agency non ci saranno partenze importanti visto che gli unici unrestricted free agent sono Kris Humphries (verrà scaricato il suo contrattone) e Jerryd Bayless, mentre Avery Bradley è restricted e c’è il rischio di perderlo.

Restando sul Draft, è logico che Boston sperava di avere una delle prime tre chiamate per avere un potenziale giocatore franchigia come Embiid, il centro che manca e che sarebbe stato ideale al fianco di Sullinger e Olynyk, oppure Parker o Wiggins, o magari anche Dante Exum, il play australiano che gode di grandissima considerazione e che poteva essere una polizza assicurativa in caso di partenza di Rondo. Invece Ainge dovrà fare il massimo con la 6. Per impatto potrebbe esserci ancora disponibile Julius Randle di Kentucky, una sorta di Zach Randolph, ma nonostante il talento non è un’ala grande di poco più di due metri che gioca quasi esclusivamente in vernice ciò che serve ai Celtics.

Vonleh, e anche Aaron Gordon di Arizona, fratellino del Drew che gioca a Sassari, sono il prototipo dell’ala che piace a Stevens, giocatori intorno ai 205 centimetri con atletismo, piedi veloci, braccia interminabili ma grandi fondamentali, comprensione del gioco, ball handling e anche tiro da fuori. Sarebbero entrambi ideali per giocare vicino a Sullinger e Olynyk, in grado inoltre di rivestire il ruolo di 3 e anche di cosiddetto ‘stretch 4′. Vonleh, ragazzo tra l’altro del Massachussets, ha impressionato al Draft Combine di Chicago dove nelle misurazioni è risultato primo per larghezza e lunghezza delle mani (29,84 cm e 24,76 cm) e secondo per apertura alare (224,15 cm): nell’unico anno a Indiana ha viaggiato a 11 punti, 9 rimbalzi, 1.4 stoppate col 48% da tre e il 72% ai liberi. E’ un mix tra Lamar Odom e Chris Bosh, è certamente lui il preferito. L’alternativa più credibile è Aaron Gordon, che tra l’altro Danny Ainge è andato più volte a vedere a Tucson, sede dell’università di Arizona.

Se disgraziatamente entrambi fossero già stati chiamati (quasi impossibile), ecco che si azionerebbe il piano B, quello di prendere Marcus Smart, enorme playmaker da Oklahoma State. Il ragazzo, sophomore, è il prototipo della combo guard, un playmaker che ha in mano la palla ma ha il fisico e l’atletismo di un’ala forte come dimostrano i 104 kg di muscoli su un corpo di 188 cm. Smart ha dimostrato di essere un giocatore pronto, maturo, un leader, e i Celtics potrebbero sceglierlo per farne il backup di Rondo ed eventualmente anche il titolare se fosse necessario (18, 6 rimbalzi e 5 assist quest’anno a OK State). Piace e intriga Ainge il croato Dario Saric, così come la point forward da UCLA Kyle Anderson, ma entrambi potrebbero essere ancora liberi alla 17, dove Boston vorrebbe magari puntare su una guardia con tiro perimetrale, come Nik Stauskas di Michigan o Gary Harris di Michigan State, o anche su un playmaker di riserva come Tyler Ennis di Syracuse o Elfrid Payton da Louisiana Lafayette.


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