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Tra panico distruttivo e paranoie di massa, il quieto assicuratore Dodge, abbandonato dalla moglie in preda al terrore per la fine del mondo imminente ( hanno appreso la notizia in macchina e mentre lui riesce solo a balbettare qualcosa sull'uscita sbagliata dell'autostrada, lei fugge a gambe levate per chissaddove) , vuole tirare le somme della sua scialba esistenza e rivedere la sua vecchia fiamma del liceo. Una sua vicina di casa, la sbalestrata Penny, entra inaspettatamente nella sua vita e la sconvolge. Anche lei cerca il modo migliore per trascorrere il poco tempo rimasto, maagari portandosi dietro la sua collezione di vinili.
Perchè non fare insieme questo viaggio alla ricerca del modo migliore per aspettare l'apocalisse?
E' uno strano film questo. Seeking a friend for the end of the world ( preferisco usare il titolo originale perchè come al solito il titolista italiano si è letteralmente sfracellato su un titolo dalla semplicità adamantina , sostituendo arbitrariamente l' amore all'amicizia).
Parte come una farsa per come descrive soprattutto gli effetti comico/grotteschi che provoca la notizia dell'apocalisse imminente( la parte migliore del film) e poi gradualmente col passare dei minuti si trasforma in qualcosa d'altro, un ibrido che va dal road movie formativo ( perchè comunque è un viaggio che determina una crescita interiore) al classico film sul ricordo dei bei tempi andati, passando per la commedia sentimentale in cui la componente comica è assicurata da una Keira Knightley raramente vista così piena di verve.
La comicità naturalmente nasce da due personaggi agli antipodi: Carell è un grigio assicuratore dalla vita afflitta dalla mediocrità che dopo aver tentato il suicidio ingerendo Vetril o Glassex( fate un po' voi) ,trova la ragione di andare avanti negli occhi espressivi di un cagnolino che gli hanno lasciato accanto mentre lui era ancora svenuto.
Penny è totalmente squinternata con una vita sentimentale che è un continuo punto interrogativo e una testa piena di poche idee in compenso ben confuse.
Si trovano, viaggiano assieme, empatizzano.
Riescono a raggiungere quella serenità necessaria per non buttare via i loro ultimi giorni di vita tra cene in memoriam, trasgressioni un tanto al kilo, bunker antiatomici ,droghe e sbronze varie come fanno quasi tutti gli altri
Scoprono quanto è bello stare assieme, comunicare , dormire semplicemente l'uno accanto all'altra attendendo la fine con un lieve sorriso a increspare le labbra.
Si può aspettare l'apocalisse senza per questo sentirsi soli.
Se il genere post apocalittico sta vivendo una seconda giovinezza, Seeking a friend for the end of the world si aggiunge invece al filone pre apocalittico, ben lontano dal fracasso hi tech di 2012 di Emmerich , meno profondo ma idealmente più vicino a Melancholia di Von Trier.
Su un canovaccio abbastanza consunto da road movie in cui sono più importanti gli incontri che si fanno che la meta del viaggio in sè che col passare dei kilometri perde significato, la regista e sceneggiatrice Lorene Scafaria parla di amicizia che ( prevedibilmente ) diventa amore in un film che vive di piccole trovate tra farsa e dramma. E se questa ultima componente è saggiamente tenuta sullo sfondo ( anche se naturalmente un tono malinconico aleggia su tutta la pellicola) , la parte più riuscita sembra proprio quella in cui si descrive la reazione di ognuno all'apocalisse imminente.
Tra farsa e dramma, appunto.
Nella seconda parte prevale il patetismo di un sentimento a tempo determinato, con scadenza breve come il latte fresco.
Che altro dire?
Si sorride all'inizio ma poi il tono diventa sempre più pensoso.
Non la classica commedia hollywoodiana e forse per questo il pubblico l'ha praticamente ignorata.
( VOTO : 6,5 / 10 )
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