Ora, ben due giorni dopo aver visto questo film, mi sto ancora chiedendo cosa mi abbia spinto a vederlo. Forse, come lascia ben intendere il titolo, sono stato incatenato e, così come Alex DeLarge in “Arancia Meccanica”, mi hanno tenuto gli occhi aperti con uno di quei cosi che non so neanche come si chiama, costringendomi a guardare questo film? Se è successo tutto questo non me lo ricordo, probabilmente però il motivo è semplice. Non è affatto andata così… Purtroppo questo film l’ho guardato di mia spontanea volontà.
USA 2012
Titolo Originale: Chained
Regia: Jennifer Chambers Lynch
Cast: Vincent D’Onofrio, Eamon Farren, Evan Bird, Julia Ormond, Sarah Fittler, Conor Leslie, Jake Weber, Gina Philips
Genere: Thriller, Drammatico
La trama in breve: Dopo essere stati al cinema, Tim, bambino di nove anni, e la madre, si imbattono in un tassista pazzo, che, portatili nella sua abitazione, uccide la madre di Tim e lo costringe a vivere con lui. Quello della madre non sarà il primo omicidio a cui assisterà Tim, la sua prigionia durerà per anni.
Posto che ho guardato questo film anche con un discreto interesse, nel senso che alla fine della fiera non mi ha neanche annoiato, però dopo poche scene, già ne avevo capito la portata. Sin dalla recitazione altamente odiosa di Vincent D’Onofrio (oh, caro “Palla di Lardo” di Full Metal Jacket, dove diavolo sei finito??? Perchè mi hai fatto un film così???) e quella di Eamon Farren (chi è, vi chiederete. Risposta: non lo so!).
Sin dalla escalation di inutile violenza fino al tentativo di spiegarla con i traumi passati del protagonista, sino al tentativo di portare Tim a compiere le sue stesse malefatte. Questo film non è riuscito proprio per niente a dirmi qualcosa. Vuole mantenere atmosfere horror pur non essendo un horror, vuole diventare qualcosa di psicologico fallendo miseramente. Questo film, di preciso, dove voleva arrivare???
Voto: 4