Se fosse vero che chi si fa gli affari suoi campa cent’anni i giornali di gossip non li comprerebbe più nessuno e le parrucchiere non saprebbero più cosa far leggere durante le ore ti attesa. Me ne stavo lì un po’ a pensare, affacciata alla finestra, che con questi social network sempre accesi gli affari degli altri, bene o male, ce li facciamo in continuazione, anche in viaggio, anzi, soprattutto in viaggio.
Chi come me del viaggio ha fatto una passione, non solamente per il gusto di viaggiare di per sé, ma perchè comunque ne scrive e ne condivide foto ed emozioni, il “farsi gli affari propri” non fa decisamente parte del gioco, anche se un recente studio sembra dimostrare che chi viaggia tanto, vive più a lungo, e quindi mi salverei in corner! Sarà vero o meno non lo so e, sinceramente, pensare di dover vivere fino a cent’anni, in non si sa che condizioni, è qualcosa che mi mette un pochino d’ansia.
Chi viaggia sicuramente vive di più, ma non sto parlando di età anagrafica, piuttosto di qualità della vita. Ci si può fare gli affari propri e campare cent’anni, si può anche viaggiare e avere una vita magari più breve, ma ricca di esperienze uniche e ricche di emozioni. Gli occhi si ubriacano di colori e paesaggi, il cuore sussulta già solo nel momento dell’acquisto di un biglietto aereo, le mani si intrecciano con le culture più diverse a distanza di chilometri dal luogo che chiamiamo casa.
Chi viaggia campa come se vivesse cent’anni, ma forse anche un pelino di più, in effetti. Ci sono persone che pur vivendo per moltissimo tempo non hanno sfruttato la propria vita a tal punto da poterla definire piena, ci si guarda indietro e la si sente come vuota, ci sono persone che non hanno la fortuna di potersi muovere e vedere il mondo, ma per chi, invece, ha questa fortuna a portata di mano, l’augurio è quello di farne tesoro, di sfruttarla il più possibile prima di arrivare al punto di costruire il resto della propria vita con i “se ” e con i “ma”.
Chi si fa gli affari suoi campa cent’anni, ma anche se ne viviamo solo ottanta e abbiamo ficcato il naso qui e lì non facciamo del male a nessuno, spero di arrivarci ad ottant’anni, magari con la gobba sulla schiena per il peso dello zaino portato per lunghi tragitti e per diverso tempo, con la vista peggiorata per via di tutte le cose che sono passate davanti ai miei occhi durante i numerosi viaggi, con le mani consumate per averle strette innumerevoli volte e aver detto grazie con la lingua che tutto il mondo è in grado di capire, con i piedi coperti dai calli per i lunghi e variegati itinerari a piedi nei vari continenti.
Chi si fa gli affari suoi viaggia cent’anni, ma io viaggio e gli affari degli altri posso anche pensare di farmeli… una tantum!