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Chiara Gelmini e il gorgonzola

Da Anna Maria Simonini @AMSimo
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Uscire dall’ufficio dopo una giornata dura e trovarsi vicino casa un bell’Aperizola è davvero consolatorio. Tra uno gnocco al gorgonzola (appunto) e un crostino su cui metto una quantità almeno doppia di formaggio rispetto al pane, parlo con Chiara Gelmini, dell’omonimo caseificio produttore.

La Gelmini produce gorgonzola dolce e piccante ed è alla quarta generazione di casari. Si trova in Provincia di Milano, in piena campagna e produce Gorgonzola di qualità. Lo stabilimento è moderno e impiega 15 operai che lavorano per produrre 700/750 quintali di latte al giorno, per 700 forme di gorgonzola al giorno.
Queste vengono distribuite e vendute in tutta Italia, anche se il marchio non è tanto conosciuto a causa della sua storia. Gelmini nasce infatti come produttore di fresco, quando i negozi compravano il fresco e facevano a loro volta la stagionatura. Questa si è poi spostata in caseificio e ora l’azienda produce molto in conto terzi.
Parte della produzione di gorgonzola va in GDO, ma la maggior parte è per grossisti, Catering e Normal Trade.
Il 15% del fatturato deriva dall’estero: lavorano con tutta Europa, hanno un grosso mercato in America, qualcosa in Russia e Sudafrica, e nell’Est asiatico (Giappone e Tailandia).
Il trasporto del formaggio avviene via aereo e in una settimana il prodotto raggiunge tutte le destinazioni, rimanendo fresco. Il prodotto che va all’estero è infatti leggermente diverso da quello nazionale, più sostenuto e meno cremoso.

Dal punto di vista della comunicazione e del marketing, il Consorzio del Gorgonzola aiuta, mentre ultimamente hanno iniziato questa collaborazione con il locale Bonino di Milano, il cui cuoco si occupa di studiare alcune ricette ad hoc.
Chiara ci racconta che mangia gorgonzola tutti i giorni, “perché devo essere assaggiato per forza”. E’ giovane, ma fa già parte della giunta del Consorzio.

Quando le chiediamo quale sia stato un episodio divertente che ha vissuto legato al formaggio, ricorda di averlo trovato alle isole Fiji a menu, solo che… era tra i dolci.

 

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