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Chicago Bulls: per un 2014 lontano dall’infermeria

Creato il 31 maggio 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Benchè i colori sociali, quelli rosso e bianco, possano creare una certa ambiguità, i Chicago Bulls sono una squadra di basket NBA, e non l’unità mobile della croce rossa installata sul parquet per soccorrere gli atleti in azione nelle gare di regular season e playoff. C’è chi inizia davvero a pensarlo considerando il grande via-vai presso l’infermeria Bulls, con qualche lungodegente (di nome Derrick Rose) e molti pazienti che passano dal campo all’infermeria innumerevoli volte nel corso della stagione (Rip Hamilton e Joakim Noah giusto per fare due nomi).

Battute a parte, i Bulls di coach Thibodeau hanno chiuso la personale stagione 2013/2014 con la sconfitta per 4-1 contro i caldissimi Miami Heat, giunti ormai ad un passo dalle Finals.
Un risultato, questo di Chicago, che supera le aspettative considerando l’accoppiamento al primo turno contro i novizi Brooklyn Nets ed i soliti buchi nella lineup titolare, che spesso ha costretto Thibodeau a friggere il pesce con l’acqua. Un risultato comunque migliore di quello raggiunto lo scorso anno culminato con l’eliminazione al primo turno per mano dei Philadelphia 76Ers.
Sebbene per molte squadre l’estate sia il periodo ideale per fare e disfare nuovi progetti tecnici, quello Bulls resta ancora molto fumoso ed indefinito. Per riorganizzare una squadra ed alzare il proprio livello di gioco, accanto al lavoro quotidiano nelle sedute di allenamento, ci si può rivolgere al mercato dei free agent, ben fornito di top player alla caccia del maxi-contratto,, imbastire trade con altre squadre, o tentare la sorte al draft.

Al Barclays Center, il prossimo 27 giugno, Chicago chiamerà con la numero 20, che potrebbe comportare la scelta di Allen Crabbe (come riportato nel nostro Mock Draft) o al più quella del centro Gorgui Dieng (accreditato della 24esima scelta). In soldoni, due ragazzi validi per uno spot di 10-15 minuti a partita, non certo per alzare il livello tecnico della lineup titolare. Non resta quindi che farsi i conti in tasca e rivolgersi alla finestra di mercato estivo.
Qui però arrivano i dolori considerando che i Bulls sono già in luxury tax sia per quest’anno che per il prossimo. Sommando infatti tutti i giocatori a libro paga Bulls per la stagione 2013/2014, il totale ammonta ad oltre 73 milioni di Dollari, 3 oltre la soglia della tassa di lusso. Ciò ha come effetto l’impossibilità di rifirmare un positivo Nate Robinson (le cui statistiche vanno sempre prese con le molle quando si cerca di valutarlo) da 16.3 punti portati in dote ai playoffs. E lo stesso discorso si può ripetere per Marco Belinelli al quale, nonostante le solide statistiche in regular season e playoffs (titolare di 11.1 punti, meno di tre rimbalzi ed un 34% da 3 punti) potrebbe essere offerto un contratto molto modesto ed un ruolo da guardia backup di Jimmy Butler.

Muovere il contratto da 14 milioni in scadenza di Luol Deng potrebbe essere una soluzione praticabile, ma non così facile come si possa pensare, anche da un punto di vista tecnico. Il sud-sudanese uscito da Duke ha giocato infatti un’altra stagione eroica da quasi 40 minuti di media, diventati addirittura 44 nel corso dei playoffs.

Le speranze dei tori quindi, come ogni anno, è riposta sulla coppia Rose-Noah, augurando loro una stagione lontano dall’infermeria. Tuttavia per sfidare la leadership incontrastata di Miami serve necessariamente qualcosa di più, da affiancare al talento dei due su citati ed alla sapiente guida tecnica di Thibodeau. Benvenuti nell’estate in cerca di risposte dei Chicago Bulls.


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