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Christopher Kenneally regista di Side by Side

Creato il 25 marzo 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

konneally

Lo scorso anno Keune Reeves ha prodotto un documentario, Side by Side, che esplorava il rapporto tra l’industria cinematografica con il digitale. Scritto e diretto dal regista newyorkese Christopher Kenneally, il documentario è impreziosito dalle interviste di alcuni dei registi più influenti del pianeta, da Danny Boyle a David Fincher, da Christopher Nolan a David Lynch. Il documentario non ha ancora trovato spazio nelle nostre sale ma è disponibile in DVD.
Oggialcinema.net ha intervistato in esclusiva il regista americano Christopher Kenneally.

Lei lavora nell’industria cinematografica dal 1998, cosa è cambiato con l’avvento della rivoluzione tecnologica?
Credo che il digitale sia stato essenziale per ottenere la migliore qualità visiva possibile durante la post-produzione. Questo cambiamento è stato il più grande obiettivo raggiunto.

Il suo documentario, Side by Side, racconta il passato ed il futuro del cinema. Qual è la sua personale opinione riguardo la rivoluzione digitale? Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi?
Il vantaggio principale è che molti più registi oggi hanno l’opportunità di girare un film e che non ci vogliono grossi capitali per riuscire ad ottenere immagini/video professionali di alta definizione (HD). Non siamo più limitati dai soldi piuttosto che dall’area geografica né tantomeno dal nostro background. Abbiamo invece l’opportunità di scegliere tra un’ampia gamma di storie da raccontare e questo può rappresentare, paradossalmente, lo svantaggio del digitale. Ci sono talmente tante storie e così tanti registi a rappresentarle che è quasi difficile riuscire a trovare un prodotto di qualità.

Che cosa pensa del futuro dell’industria cinematografica considerando una piaga come quella della pirateria?
La pirateria è una delle maggiori preoccupazioni per i registi e i produttori cinematografici. E’ così facile violare il copyright ed usufruire di un prodotto gratuitamente. E’ deprimente per un regista che ha lavorato sodo, investendo tempo e denaro, dover rinunciare a quegli introiti che almeno gli avrebbero restituito ciò che ha speso e gli avrebbero consentito di investirli in un nuovo progetto. Pensi che un mio amico cinese era riuscito a scaricare il DVD di Side by Side compreso di contenuti extra. Non mi chieda come ciò sia possibile!

Side by Side è un documentario di intrattenimento che vede protagonisti grandi registi come David Fincher, Martin Scorsese, Danny Boyle… chi è lo spettatore ideale per il suo documentario?
Il mio obiettivo era la realizzazione di un documentario che fosse capace di intrattenere e di divertire lo spettatore ma al contempo di informarlo. Credo che gli addetti ai lavori siano ovviamente più propensi alla visione del documentario ma ho volutamente reso il film accessibile a tutti, anche senza avere una conoscenza tecnica specifica.

Crede che la partecipazione di star di questo calibro abbia giovato alla popolarità del suo documentario?
Certamente. I fan dei registi sopracitati si sono approcciati al film per amore dei propri idoli ed hanno poi scoperto il processo a cui è sottoposta un’immagine durante la produzione di un film. La presenza di Keune Reeves, inoltre, mi ha aiutato in particolar modo.

Che cosa pensa della distribuzione nelle sale dei documentari? Trovano abbastanza spazio o andrebbe fatto qualcosa per renderli più fruibili al grande pubblico?
Sono consapevole del fatto che i documentari non garantiscano gli stessi introiti di un film. Ritengo che questo avvenga perché ci sia un pregiudizio da parte del pubblico che crede che un documentario non possa rappresentare una forma di intrattenimento. Molte persone, invece, hanno un’idea del cinema come puro intrattenimento, come fuga dalla realtà quotidiana nonostante spesso un buon documentario possa rivelarsi di gran lunga più interessante di un film. Tuttavia credo che grazie ad Itunes e Amazon molte più persone hanno accesso alla visione dei documentari rispetto al passato. Credo comunque che i distributori debbano essere un pochino più coraggiosi.

Cosa mi dice del ruolo di Keune Reeves? Com’è nata questa collaborazione? Come mai gli ha ritagliato il ruolo d’intervistatore?
Questo discorso è davvero divertente perché in realtà è stato Keune a scegliere me e non il contrario. Eravamo sul set del film Henry’s crime e stavamo parlando di film e di digitale e lui mi ha dato l’idea di questo documentario. Aveva già visto alcuni dei miei precedenti documentari e li aveva apprezzati. E’ stato così che è nata la nostra collaborazione. Gli sono veramente grato. Credo che il ruolo di intervistatore sia stato perfetto perché gli ha dato la possibilità di ricoprire un ruolo diverso e di essere anche percepito diversamente dalle persone che avevano una certa idea di lui. Inoltre la sua presenza ha permesso ai registi intervistati di sentirsi a loro agio e di esprimere liberamente le loro opinioni.

Qual è il suo prossimo progetto professionale su cui sta lavorando?
Sto lavorando su un film di cui ho scritto la sceneggiatura. Ora sto cercando un’attrice per il ruolo da protagonista e i soldi per poterlo girare. E’ sicuramente difficile ma allo stesso tempo entusiasmante ed interessante.

Che cosa significa per lei lavorare nel mondo del cinema oggi?
Mi piace poter vivere facendo film. E’ veramente difficile potersi inserire nell’industria cinematografico. Bisogna iniziare lavorando gratis ed accettando offerte di lavoro che non hanno nulla di entusiasmante e che non erano esattamente ciò che avevamo sperato. Credo comunque che lavorando sodo e perseguendo i propri obiettivi sia possibile sfondare e vivere facendo film.

C’è qualche altra industria cinematografica che apprezza a parte quella americana?
Guardo moltissimi film prodotti in ogni parte del mondo ed è proprio questo il bello del digitale. Ovviamente prediligo film in lingua inglese ma amo Roberto Benigni e credo che La Vita è Bella sia uno dei film più toccanti che abbia mai visto.

Un attore o un’attrice con la quale le piacerebbe lavorare?
Credo che Rihanna potrebbe essere l’ideale per il ruolo da protagonista del mio nuovo film.
Ci può svelare qualche anticipazione?
Si chiamerà Green Dolphin – Delfino verde, come il nome della protagonista. Ed è la storia di una teenager, un’artista di strada che dipinge graffiti, che salva una ragazzina. Le due rubano una macchina e scappano in giro per il paese. E’ un romanzo di formazione, un film romantico e di avventura.

C’è qualcos’altro che le piacerebbe aggiungere?
Vi invito a guardare il mio documentario e a contattarmi su Facebook o Twitter, rendendomi partecipe delle vostre opinioni. Lo apprezzo.

di Rossella Maiuccaro


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