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ci vorrebbe il mare

Creato il 21 maggio 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

per qualche strana ragione uno è abituato a pensare alle vicende umane come avvenimenti sulla terra, a vedere il passato nella fisicità dei monumenti in quel che è stato costruito, nei resti di quel che è stato distrutto e nelle tombe; eppure gran parte della storia e spesso proprio quella più drammatica è stata scritta sui mari dove gli uomini non hanno lasciato traccia di sè dove tutto è stato inghiottito dall’acqua che è oggi come era mille o centomila anni fa: illeggibile.

l’idea che si era fatto Tiziano Terzani mentre traversava il mar mediterraneo, il mar rosso, il golfo persico e l’oceano indiano trasuda ancora della paura che ognuno di noi riserva per la cosa più grande e misteriosa del mondo. siamo riusciti a diventare i più forti sui continenti, a nostro agio con i piedi per terra e la testa fra le nuvole. il paradiso e l’inferno dopo la morte saranno una valle incantata o un orrida prigione della stessa materia su cui abbiamo camminato le nostre ore. ma in acqua non siamo i migliori, non siamo gli unici, quello lì è un altro mondo. non ci credo che le città sulle coste siano diventate importanti solo per ragioni economiche, c’è qualcosa di più inconscio e nascosto nella storia della nostra umanità. sull’acqua la vista trova il suo riposo in ogni tempo della vita. lì si può cercare di scoprire fra un’onda e l’altra le risposte a domande che gli uomini non sanno più di avere.

ecco gli uomini di mare, me li immagino tutti forti e silenziosi appoggiati alla ringhiera della loro barca da dove possono ancora scorgere, fra la schiuma e il sale, linda la loro vita riflessa nella luce sui pesci.  la forte e silenziosa Laura, 16 anni vissuti quasi tutti fra la sabbia degli oceani – non ancora abbastanza per dire “una vita” – anche lei è un marinaio ma è anche un pesciolino in un acquario; quali scuse puoi opporre a un povero pesce rosso in teca? seppur certe volte le complichiamo, alcune leggi del mondo sono semplici come respirare: quello piuttosto di stare rinchiuso salterebbe fuori incontro al suo destino. pensi davvero che un tribunale dei minori o una madre abbiano qualche possibilità contro il destino? evidentemente non lo pensava neanche lei.

Laura amava una cosa più di tutte al mondo ed è la cosa che ha saputo fare meglio; il 21 agosto 2010 aveva inizio un viaggio che anche solo a immaginarlo qui, seduto sulla sedia, mi fa venire la pelle d’oca. quante domande, quanti lunghi silenzi la notte in mezzo al mondo, quanta grande solitudine fra le vele della barca… come sei tornata dal tuo viaggio più lungo, cosa hai scoperto in 18 mesi in mezzo ad un mondo che non è il nostro, Laura? forse per saperlo dovrei anche io andare a cercare fra i pesci e l’acqua salata

ci vorrebbe il mare


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