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Ciambelline al vino

Da Marella
Ciambelline al vino
Carissimi amici, vorrei farvi partecipi della mia gioia: lunedì 3 ottobre la mia amica Elena ha passato l'esame per ottenere il patentino di Guida Turistica della Provincia di Milano, e lunedì 11 ottobre lo stesso esame lo ha passato la mia amica Cristina. Il motivo per cui la sua macedonia nell'ultimo MTC è stata chiamata "crossed fingers" risiedeva tutto lì: lei era sotto esame e temeva di sbilanciarsi. Elena e Cristina hanno studiato insieme: sono diventate amiche perché le rispettive figlie maggiori, oggi studentesse universitarie, erano compagne di scuola e amiche per la pelle fin dalla prima elementare: potevano le mamme astenersi dallo stringere amicizia? Certamente no! E siccome nuddu si pigghia c'un s'assimigghia, come si dice nella Terra dei miei Avi (Dio li fa e poi li accoppia), entrambe sembrano serie, ma sono matte come cavalli. Sono due anni che queste due donne splendide affiancano al lavoro e agli impegni familiari ore e ore di studio, cui hanno dedicato tutti i minuti liberi del poco tempo libero che avevano. Hanno seguito corsi, hanno studiato storia, storia dell'arte, geografia e diritto, in italiano e in inglese (Elena anche in francese), con tutti i termini tecnici che queste discipline richiedono; conoscono miti e leggende della città dove sono nate e che amano alla follia, quindi sono stata davvero strafelice che tanta fatica, serietà e passione siano state coronate dal meritatissimo successo.   E poi c'è un'altra cosa ancora che hanno fatto, senza neanche rendersene conto: in una società dove vige l'imperativo del tutto-subito-senza-fatica, Elena e Cristina hanno dimostrato fattivamente ai loro figli che per ottenere qualcosa bisogna investire tempo, energia, intelligenza e passione. Con il loro esempio hanno fatto toccare con mano ai loro ragazzi che un successo ottenuto con il lavoro dà molto più gusto di uno ottenuto facilmente. E questa lezione di vita i loro figli se la porteranno dentro per sempre. Lunedì dunque Cristina non era in ufficio; io mi sono svegliata con un patema d'animo come se l'esame avessi dovuto sostenerlo io, e a mano a mano che passavano le ore, l'ansia aumentava. Intorno alle 16.30 mi è arrivato un sms: ho finito ora, sono ragionevolmente tranquilla. Mi sono ragionevolmente tranquillizzata pure io, ma fino all'esito sapevo che non avrei chetato, e la settimana prima l'sms di Elena mi era arrivato alle 19:30. Mentre in ufficio avevo la distrazione del lavoro, a casa avevo bisogno di inventarmi qualcosa che mi occupasse le mani; ho quindi aperto il mio archivio ricette e l'occhio mi è caduto su questa ricetta, presa dal forum di C.I. un bel po' di anni fa. L'unico inconveniente erano le dosi in bicchieri e quel fatidico "farina quanta ne richiede l'impasto", che se hai visto mamma, nonna o zia preparare il benedetto impasto sai come regolarti, altrimenti no. Recita infatti la ricetta:
CIAMBELLINE AL VINO  Ciambelline al vino
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di olio (io ho usato l'olio di frutti olys)
1 pugno di semi di anice
farina 0 e 00 mescolate quanta ne vuole l'impasto
1 punta di coltello di lievito per dolci
 
mettere tutti gli ingredienti liquidi e i semi di anice nella ciotola dell'impastatore e aggiungere gradualmente la farina e il lievito fino ad ottenere un impasto morbido ma manipolabile.
Trasferire su un piano infarinato e tirare dei rotolini da cui ricavare delle ciambelline.
Spennellare con latte e spolverare di zucchero.
Infornare a 180 per circa 20 minuti.
Si servono pucciate nel vin santo.Ciao! laura  malavasi   roma

Ooocchei, mi sono detta, ho preso il bicchiere più piccolo che avevo e ho cominciato allegramente a versare vino, olio, zucchero e semini di anice nella ciotola del Kenwood. Poi ho aggiunto un pizzico di sale, anche se la ricetta non lo menzionava, e mi sono data arie da precisina pesando la farina che ci versavo a mano a mano. Sono partita da 250 g sapendo che erano pochi e che probabilmente ce ne sarebbe voluto il doppio - e così ho fatto. Poi ho aggiunto altri 100 g, ma ancora non bastava. Altri 100 e poi altri 100, dopo di che ho manipolato l'impasto e ho visto che la consistenza andava bene. 800 g di farina mi ha preso l'impasto, e ho pensato con compassione a quella punta di coltello di lievito per dolci, che doveva sentirsi come la particella di sodio nell'acqua Lete. ^_^

Terminato l'impasto, è stata la volta delle ciambelline: suddividere l'impasto, tirarne dei rotolini e ricavare le ciambelline. Non c'è stato bisogno di infarinare il piano di lavoro, l'impasto scorreva a meraviglia senza appiccicarsi. Solo, il glutine dopo un po' diceva la sua e i rotolini si accorciavano, tornando ad essere cicciottelli. Ho dovuto procedere a step ricavando prima dei cordoncini spessi due dita e lasciandoli riposare mentre tiravo gli altri, poi li ho ripreso assottigliandoli via via, fino a quando hanno raggiunto lo spessore di un dito. La prossima volta li faccio spessi mezzo dito e li faccio riposare ancora un po', perché dopo che ho formato le ciambelline quelli si sono ritirati e incicciti di nuovo, facendo sparire il buco che, giuro, quando li avevo depositati sulla teglia c'era. 
I tempi di cottura dipendono dallo spessore delle ciambelline: se il loro spessore finale è di circa 1 cm, cuociono in 20 minuti; diversamente, mezz'ora ci vuole tutta. 
Le mie ciambelline non sono venute bellissime, ma erano buone da matti. E sottolineo erano. :-)  

Vi dò di seguito le dosi precise, pesate per voi. ;-)CIAMBELLINE AL VINORicetta di Laura Malavasi, con dosi in grammi

Ciambelline al vino

Qui il buco c'è e si vede... :-)

240 g di zucchero semolato + altro per spolverare
250 ml di vino bianco
250 ml di olio (io uso sempre quello di semi di arachidi)
1 pugnetto di semi di anice
800 g di farina 0
1 pizzico di salelatte per spennellare Ho omesso il lievito per dolci perché come ho scritto sopra, non serve a nulla. Provatele e sappiatemi dire! :-9
Ah, notazione sull'esame di Cristina: lunedì 11 sono passate 8 persone su 26, il che conferma ancora una volta che l'esame è tutt'altro che facile, e aumenta la mia gioia per il suo successo.

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