Oggi per il mondo del cake design italiano è un giorno di lutto. Ancora non si conoscono le dinamiche della tragica morte, ma il dolore per questa notizia ha sconvolto tanti di noi.
Perché in fondo la vita è così, a prescindere da facebook, dai cellulari, da WhatsApp: ci chiamiamo amici e scattiamo foto insieme, ci mandiamo gli auguri per le feste e scriviamo sulle bacheche per i compleanni, ma per la maggior parte di noi sono azioni quasi automatiche.
Io però non credo sia per indifferenza. O almeno non lo è per me.
E' solo la fretta costante e continua, che ci fa arrancare ogni giorno tra impegni e responsabilità.
Che non ci fa rispondere al telefono pensando "richiamo dopo", che non ci fa fermare per strada quando incrociamo un conoscente pensando "chiude il supermercato".
Tanto poi ci sono le occasioni, quelle fisse, quelle rodate, a cui sai che non rinuncerai e non rinunceranno neppure loro.
Per la famiglia magari è il natale, per gli amici è una cena due-tre volte l'anno, per i colleghi è qualche evento.
Nel cake design uno di questi è proprio il Sigep di Gennaio.
Non vedevo l'ora di arrivare a Rimini per rivedere tante persone con cui durante l'anno scambio solo poche battute di corsa tra una mail e l'altra.
Di assaggiare con loro 2.000 caffè, di fumare al gelo oltre le porte a vetri, di degustare gelati e di andare a cenare tutti assieme. Di farmi quattro risate in compagnia e magari creare nuove sinergie.
Ma quest'anno un velo di tristezza si è impossessato di noi. Chi più chi meno, tutti siamo stati toccati da quello che è accaduto ad Adriana, una donna con un sorriso incredibile. Una persona che sapevo avrei rivisto di sicuro, come ogni volta. E che invece non rivedremo mai più.
Il dolore lo conosciamo tutti, purtroppo. E' una di quelle cose da cui non puoi fuggire. C'è chi reagisce piangendo e chi chiudendosi in se stesso. Chi fa finta di nulla, chi lo ostenta, chi si rifiuta di provarlo. Ma c'è. E nonostante sia una frase fatta, detta e ridetta, "solo il tempo allevia le ferite".
Quello che è accaduto a lei, il modo in cui lo abbiamo appreso, per un po' forse ci darà una scossa, ci farà dire MAI PIU'. MAI PIU' rimanderò una telefonata, MAI PIU' farò un saluto affrettato per strada, MAI PIU' eviterò di dire con un abbraccio che provo affetto a qualcuno che amo.
Ma la vita poi riprende inesorabile. Su 5.000 amici di facebook, 4.950 torneranno ad essere conoscenti a cui scrivere 'buon compleanno' in bacheca, e sotto la cui foto delle vacanze mettere un 'like', e arrivederci alla prossima occasione.
O magari no. Forse questa è una di quelle cose che può cambiare qualche rapporto, spostare qualche equilibrio. Che ci darà il coraggio di fare quella telefonata a cui pensavamo da tanto tempo.
E se anche solo uno di quei 4.950 conoscenti diventerà un amico, allora la nostra vita potrà essere un po' più ricca.
Proprio perché il dolore lo conosciamo tutti, e forse accanto a noi c'è qualcuno che ha bisogno di sentire una voce che dice 'come va oggi?', che si accorga che per noi esiste.
Io da parte mia mi auguro solo che mai più possa accadere che una persona sparisca per settimane senza che nessuno se ne accorga.