Cibi cotti o crudi? La cottura degli alimenti distrugge alcune sostanze vitali, importanti per la salute del nostro organismo.
Come potete leggere qui, tutti i cibi che vengono sottoposti a cottura, sono privi di enzimi (catalizzatori delle reazioni chimiche all’ interno del nostro organismo) e vengono distrutti dalla cottura a temperatura superiore a 50 gradi per un periodo di soli 20 minuti.
La cottura distrugge le Vitamine (gruppo B Vitamina C…). La percentuale della perdita a seconda della vitamina, varia dal 55 al 97 % .
La cottura non solo distrugge gli enzimi, ma danneggia anche le proteine. La cottura ad alta temperatura le danneggia rendendole inutilizzabili. In molti casi diventano addirittura dannose e cancerogene. Uno studio ha verificato una perdita delle proteine che può arrivare fino al 40 %.
I danni non si limitano alle proteine, vitamine ed enzimi, che come tutti sanno, sono indispensabili alla nostra vita stessa. Chi consuma o beve cibi caldi sopra i 50 gradi, causa un ‘alterazione degli enzimi gastrici. La digestione viene ostacolata. Senza contare che l’ incidenza di tumori alla bocca e alla gola aumenta.
Il Dott Paul Kauchkaff ha osservato che gli alimenti cotti inducono ad un aumento dei leucociti, come se il sistema immunitario restasse sempre in allarme.
Alla lunga questo fenomeno può portare ad una riduzione delle nostre capacità di difesa immunitaria. La produzione di leucociti è una risposta ad uno stress e di conseguenza, potrebbe non riconoscere correttamente i veri nemici come virus e batteri.
Se poi pensiamo ai pesticidi e fungicidi contenuti nei cibi stessi, dobbiamo sapere che la cottura rende questi veleni ancora più tossici. Il fegato ha difficoltà ad eliminare queste sostanze che si accumulano nel tessuto adiposo, aumentando il nostro carico tossinico.
Il Dott Paul Kauchkaff , nel corso dei suoi studi ha anche osservato che nutrirsi di cibi cotti sotto i 90 gradi non provoca il fenomeno di leucocitosi. Bisogna cuocere a fuoco basso, a vapore, solo il minimo indispensabile, consumando almeno il 50 % di cibo crudo.