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Cinque dischi di....Amy Winehouse.

Da Farmacia Serra Genova
Lo so che per settimane abbiamo qua e là tessuto l’elogio delle piccole abitudini. Ma, appunto, piccole. La routine e l’abitudine sono pericolose armi a doppio taglio. La musica ha le sue ricorrenze, come ad esempio quella di oggi: il 14 settembre di trent’anni fa, infatti, nasceva Amy Winehouse. Per questo oggi rinunceremo ai nostri consueti cinque dischi per per diventare cinque dischi di. Di Amy, appunto; una ragazza complicata, dicono, divorata dal successo e da demoni più grandi di lei (che era davvero uno scricciolo), sui quali non abbiamo diritto a dir nulla, anche perché troppo si è detto, dopo quel giorno di luglio di due anni fa, quando fu trovata senza vita nel suo appartamento londinese, a soli ventisette anni (a proposito di questa coincidenza, sicuramente saprete della storia del “Club 27”). Sulle cause della sua morte, e sui dubbi riguardo le circostanze in cui sarebbe avvenuta non diremo nulla. Sono cose delicate, non sono fatti nostri; penso che le cose da ricordare di Amy, a parte il suo talento nel cotonarsi una mirabile cofana di capelli, siano il suo talento musicale, la sua voce, i suoni, le pause e i respiri che fanno ancora rabbrividire e commuovere.
1 – Rehab

È stata la canzone con cui è diventata famosa, nel 2006, ed è ironico che sia anche quella che contiene un verso profetico in modo inquietante: hanno cercato di farmi andare in riabilitazione, ma io ho detto no, no, no. Ancora una volta, non sono fatti nostri, non importa impicciarci di quante volte questa ragazza sia caduta e si sia rialzata più o meno da sola. Ciò che conta è che dopo quella canzone, Amy ha fatto innamorare tutti della sua voce inconfondibile. Il video è da segnalare in quanto rara testimonianza dell’esistenza delle (bellissime) chiome di Amy anche senza cofana.
2 – I heard love is blind

Ma forse non tutti sanno che – prima di spopolare con Rehab – la signorina Winehouse, ancora giovanissima, aveva già inciso un altro disco, intitolato Frank, pubblicato nel 2003, e poi ripubblicato anni dopo in molti Paesi a seguito del successo di Back to black. Amy aveva solo vent’anni, ma collaborò attivamente alla creazione del disco, e non solo con la sua splendida voce, già matura. La canzone che vi consigliamo di ascoltare, Ho sentito che l’amore è cieco, è stata infatti scritta completamente da Amy.
3 – Back to black

Abbiamo detto, dunque, che è col secondo disco – in realtà – che Amy Winehouse è diventata famosa. Il disco in questione è Back to black, e quella che vi consigliamo è proprio la traccia che dà il titolo all’album. Un brano struggente (oh, ma struggente un sacco!). Niente, lui è un bastardo che la molla e torna a stare con un’altra, e lascia la nostra povera Amy con un pugno di mosche. Ma sai dove gliel’avrei dato io, il pugno, cara Amy! Tornando composti e seri, si tratta di un pezzo che ci ricorda quanto eleganti potessero essere la voce e l’atteggiamento di Miss Winehouse.
4 – Tears dry on their own

È vero, un altro titolo che, parlando di lacrime, fa presagire tristezza… ma, ehi, le lacrime si asciugano da sole! La piccola Amy capisce che deve lasciar perdere gli uomini dannosi e stupidi, e che non deve preoccuparsi della tristezza che ne consegue: deve essere la miglior amica di se stessa, e aver fiducia che le lacrime poi s’asciugano per conto loro. Se solo avesse seguito i consigli che lei stessa cantava, chissà, le cose forse sarebbero andate diversamente. Ma, di nuovo, non sono fatti nostri: ci facciamo incantare da questo gioiellino che nonostante il tema triste ci fa ballare in giro per casa, e un po’ ci si ficca in testa pure a noi, che le lacrime – se fai le scelte che senti giuste per te – poi s’asciugano per conto loro.
5 – Our day will come

Chiudiamo con un brano che appartiene al disco postumo di Amy Winehouse, Lioness: hidden treasures. Si tratta di una cover degli anni ’60, e il brano originale è di Ruby and The Romantics. In alcuni momenti sicuramente Amy è stata una leonessa, come dice il titolo del disco; in altri forse lo è stata un po’ meno, e le sue unghie non sono state abbastanza affilate da permetterle di aggrapparsi alle pareti mentre scivolava giù. Quel che è certo è che di hidden treasures, di tesori nascosti, ne ha portati tanti via con sé, e troppo presto. Ma c’è una notizia, spuntata proprio alla vigilia del trentesimo anniversario della nascita della cantante: suo padre avrebbe trovato un altro brano inedito inciso dalla figlia. La notizia è fresca fresca , perciò vi consigliamo di tenere d’occhio i movimenti dell’internet perché potrebbe esser reso noto da un momento all’altro.

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