Leggendo Marx ho imparato che quando la borghesia al comando è preoccupata da qualche ribellione si infiltra al comando e la porta in una strada senza uscita disinnescandone la miccia in un luogo sicuro, in questo caso fuori tema, come si fa con le bombe residui delle guerre.
E’ successo negli anni 60 e negli anni 70, anche se con più difficoltà, ma questo non interessa a nessuno altrimenti la massa avrebbe mangiato la foglia e non ricadrebbe più in questi trabocchetti del sistema.
Nel 94 si sono impadroniti della rivolta, emotiva, contro la politica corrotta e l’hanno guidata con il flauto magico di Berlusconi ed il trombone di Bossi tra le braccia della P2 e le mangiatoie padane.
Oggi ripetono la stessa operazione, tanto banale quando invisibile nella sua semplicità di esecuzione, mirata a coinvolgere gli indignati contro la casta in un viaggio verso il deserto, delle idee, senza nemmeno una borraccia.
Tanto la spinta propulsiva della protesta si esaurirà, come vuole il sistema , nella palude del qualunquismo e nell’obiettivo sbagliato.
Insomma il cannone puntato contro il palazzo viene spostato a suon di slogan verso il nulla e si salveranno i soliti noti travestiti da moralisti.
Nei movimenti degli anni 60/70 si sono infiltrati centinaia di fiancheggiatori del sistema, consapevoli e non, basti vedere quanti rivoluzionari di allora siedono adesso al tavolo del potere e ne sostengono le ragioni.
Da Ferrara, Francesco Merlo firma del Corriere, Red Ronnie, Paolo Liguori , solo per citarne alcuni, son impegnati in prima fila a difendere il governo nazileghista e piduista.
E’ bastato uno scontrino della mensa del Senato per scatenare gli indignati contro la casta, oggi se vuoi avere successo e visibilità con i post o con le iniziative basta che scrivi contro la casta, la Gelmini, dando una importanza che non ha alla ministra diversamente intelligente, o i soliti Brunetta, Berlusconi, Tremonti, Gasparri, La Russa, Carfagna e così via e fioccano a migliaia i mi piace.
Se scrivi su Letta, vero cardinale Richelieu della politica piduista e fascista, non prendi nessun mi piace è mimetizzato talmente bene che persino qualcuno di sinistra è disposto a vederlo capo del governo al posto di Berlusconi.
Questo è il tipico esempio di quello che intendeva insegnarci Marx, infiltri qualcuno tra quelli che guidano le rivolte, le proteste e li allontani dall’obiettivo. Fingi di puntare Berlusconi ed ci infili al suo posto Letta o Schifani che sono peggio di lui.
Gli indignati contro la casta sono come il pongo, li plasmi come vuoi, da anni l’antipolitica ed il qualunquismo del sistema, guidato da rivoluzionari come Grillo e da molti giornalisti di grido scrivono di politica e ne parlano come se fosse la lebbra, proprio quello che interessa ad i gruppi di potere economici ed occulti per continuare tranquillamente a comandare, a dettare i tempi, a stabilire gli obiettivi da colpire per arrivare al loro scopo finale, la continuità.
Ed ecco montare l’antipolitica, e la battaglia alle caste, sempre stabilite da loro, sono loro che indicano quali sono le caste da combattere e, guarda caso, sono la politica, il sindacato e tutte le associazioni che cercano di ribellarsi a questo sistema, regime.
Ultimamente hanno aggiunto anche la macchina del fango, funziona talmente bene che spruzza i cervelli anche a sinistra, una sinistra che a forza di seguire la propaganda del regime ha perso ogni riferimento, la bussola, basta pensare che gli indignati vogliono cambiare il mondo senza la politica. Illusi, autolesionisti, solo son la politica le masse sfruttate e massacrate dalla ricca borghesia e dal sistema di potere capitalistico possono liberarsi dal giogo delle multinazionali e dalle lobbies bancarie e parassite che decidono con un bottone se un Paese intero può mangiare o no.
Oppure la rivoluzione armata che, dopo e comunque, avrà nuovi profeti e nuovi capi.
Vi siete mai chiesti come mai dopo ogni guerra, comprese le due mondiali, i ricchi siano sempre quelli ed i poveri pure?
Onestamente c’è da dire che, con le guerre, i poveri diminuiscono mancano all’appello i milioni di poveri che sono morti per difendere i beni dei ricchi ed i loro privilegi.
Mentre nelle case di ricchi borghesi rientrano il 90% dei sopravvissuti nelle case dei poveri, quelle di ringhiera, ne rientrano se va bene il 40%. Il capitale è salvo ed i capitalisti pure, sanno come mettersi al riparo.
Oggi niente guerre, basta ed avanza la speculazione economica per stabilire che deve morire, adesso può essere la Grecia, domani l’Italia, dipende dove hanno più interesse che ci sia il fallimento economico e politico.
Lo scontrino pubblicato su Facebook per screditare la casta è di un dipendente del Senato e tutti noi dipendenti di aziende pubbliche o private abbiamo avuto le convenzioni pasto a cifre agevolate.
Nel gruppo dove lavoravo io avevo il badge che mi premetteva di mangiare in diversi ristoranti convenzionati a 6,50 euro con un menù definito, se volevi l’extra lo pagavi a parte.
Naturalmente lo scontrino pubblicato su Facebook ha avuto l’effetto del mangime per i piccioni di piazza del duomo di Milano, sono arrivati migliaia di indignati che con il loro mi piace ed hanno sfogato la loro frustrazione contro dei lavoratori che con la casta, politica, ha a che fare solamente come lavoratore.
E’ come quando uno scopre che la moglie gli ha fatto le corna e se la prende con l’oggetto del desiderio della compagna, se la deve prender con lei è lei che è mancata verso di lui, l’altro ha solo raccolto quello che fedigrafa ha lasciato andare.
Ci sono anche quelli che si lamentano con il farmacista per il ticket che ha imposto il governo, non è il farmacista che lo ha voluto, è il governo che gli stessi indignati da ticket hanno eletto e continuano a sostenere.
Quindi, morale della storia, quando ci si vuole indignare, fare la rivoluzione, cambiare il sistema, combattere il capitalismo finanziario e parassita, si deve puntare la propria indignazione verso il giusto obiettivo, il sicuro colpevole, lobbeis, caste, banche, speculatori, politici venduti e corrotti, non verso l’obiettivo proposto dalla distrazione di massa, puntare la propria indignazione con il mirino giusto.
Non quello dei fucili dei Luna Park.
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