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Non è fastidioso quando il pane diventa vecchio parecchio prima di riuscire a finire la pagnotta? Per fortuna esistono dei modi da usare il pane raffermo, ad esempio fare le polpette o il meatloaf, il polpettone americano (non il cantante), o una bella panzanella. Solo che non mangio la carne e di solito sono troppo pigra per preparare la panzanella, quindi finiamo sempre con delle montagne di pane raffermo. Ma per fortuna c’è un modo di utilizzare il pane raffermo che si può anche conservare per un bel po’ di tempo: il pangrattato!
Fino a qualche anno fa, io, come molte persone, non avevo mai veramente considerato come si fa il pangrattato. Sapevo solo che si compra in delle bustine al supermercato. Ma ogni tanto sentivo qualche storia di qualcosa di schifosa che si trovava nel pane grattugiato industriale o qualche ingrediente strano aggiunto. Ma poi, in fondo, che cosa è il pane grattuggiato se non… pane… grattugiato? Ho scopero che si può macinare il pane raffermo in un frullatore per fare il pangrattato. Nella mia esperienza, questo metodo crea un pangrattato molto fine, quasi una polvere, e mette sotto stress il frullatore. Poi mio suocero mi ha svelato come fa il suo pangrattato meraviglioso con i pezzi un po’ più grossi: con un tritacarne vecchio! Vuoi scoprire come fare pangrattato fatto in casa? Allora continua a leggere!
Quello che faccio di solito è tenere una teglia nel forno nella quale metto tutti pezzetti di pane vecchio, panini dalla mensa dimenticati nelle cartelle della scuola, croste tolte dai panini per i bimbi, crackers o anche gallette di riso. Tolgo la teglia dal forno quando devo cuocerci qualcosa dentro, poi la rimetto dentro quando la pietanza è cotta e il forno è spento, in modo che il pane finisce di essicarsi completamente con il calore residuo. Raccolgo questi pezzi per qualche mese prima di farne il pangrattato. (Si capisce dalle vecchie firme nella maggior parte di queste foto che ho messo un bel po’ di tempo per fare questo post. E per fortuna la mia fotografia nel blog è molto migliorato nei due anni passati dalla foto qui sopra, che è davvero terribile!)
Non pensare che, solo perché il tuo pane è raffermo, che è pronto da essere macinato. Se c’è solo un po’ di pane morbido all’interno, non si macinerà bene. Perciò faccio sempre questo servizio di mettere la teglia nel forno, per poter essere sicura che il pane sia completamente secco senza dover accendere il forno a posto per il pane, il ché sarebbe uno spreco di energia e crea anche il rischio di pane bruciato. (Chiedimi come lo so…)
Sistema il tritacarne sul bordo di un tavolo. Metto un paio di listelli di legno tra il tavolo e il morsetto del tritacarne, sia sopra che sotto il tavolo, per tenerlo più fermo e per non rovinare la tavola. Guarda il tritacarne. Si inseriscono i pezzi di pane sopra. Metto prima i pezzi più piccoli e poi li premo da sopra con un pezzo di pane più grande per evitare di avvicinare le dita al mechanismo interno. Si gira il manico per muovere lo spirale interno che macina. Se si blocca, basta girare il manico nell’altro senso un po’, e poi girare di nuovo nella prima direzione.
Il pane macinato esce dal davanti del tritacarne. Vedi quella vite davanti? Quando si stringe, i pezzi escono più piccoli, e quando si allenta i pezzi escono più grandi. Aggiustala come preferisci.
Se metti un contenitore sotto il davanti del tritacarne, nel quale far cadere il pane, come funziona con la carne, farai un gran bel casino perché i pezzetti di pane schizzano in tutte le direzioni.
Questa soluzione, sempre pensato da mio suocero, tiene tutto più sotto controllo.
Gira un elastico due o tre volte su se stesso, poi inseriscici dentro l’apertura di una busta di plastica adatta agli alimenti. Poi metti tutto intorno al davanti del tritacarne.
Ora mettiti a macinare! Non spingere il pane troppo forte con la mano perché può graffiarti. Quando avrai finito di macinare, versa il pangrattato in un barattolo grande. (Non mi piace conservare gli alimenti dentro la plastica per colpa di tutte quelle sostanze chimiche che passano dalla plastica al cibo.)
E ora ha un sacco di pangrattato e pezzi grossi (o non-tanto-grossi, se così preferisci), senza alcun ingrediente strano e senza costo! Ora non ci sono più scuse per buttare il pane vecchio!
Vorresti altre ricette e trucchi per la cucina, che ti risparmiano sia tempo che soldi? Allora guarda i miei tutorial “Nella cucina”!
Domanda del giorno: Come usi il pane raffermo e/o il pangrattato?
Non uso più tanto il pane raffermo, ora che non mangio più la carne e quindi non faccio più né polpette né il polpettone. Usiamo il pangrattato soprattutto sopra pietanze cotte al forno, mescolato a certi piatti a base di pasta e per fare le cotolette di pollo ai bimbi. Ma mi farebbe molto piacere sentire come usate tutti voi queste cose perché non sappiamo mai come utilizzare tutto il pangrattato che abbiamo!