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Con "Il delitto alla rovescia" Ellery Queen sottosopra ti lascia
Creato il 21 novembre 2010 da DejavuIl signor qualunque deve incontrare il signor Kirk, editore, mercante di pietre preziose e filatelico di fama mondiale. La receptionist con fare quasi seccato lo indirizza alla porta giusta e torna, beata, alla sua appagante occupazione. Entrato nell'ufficio, il signor qualunque interrompe il flirt tra il segretario del signor Kirk e l'infermiera personale del padre di Kirk.
"Kirk è momentaneamente fuori" - gli dice un impacciato signor Osbourne, mentre l'infermiera si congeda rossa in volto e alquanto imbarazzata. Osbourne, il segretario, cerca senza successo di farsi dire il motivo di quella visita e fa quindi accomodare il visitatore che par venuto da lontano nell'anticamera accanto.
Anche Osbourne torna poi alla sua occupazione preferita: sistemare una raccolta di francobolli, nell'attesa che il signor Kirk finalmente dia segni di sè. Le ore passano, in ufficio irrompono altri visitatori, Osbourne è costretto più volte ad interrompere il suo delicato compito ... e del signor nessuno, lasciato solo nella stanza adiacente, a momenti ci dimentichiamo anche noi lettori.
Finché Donald Kirk, accompagnato dal suo ospite a cena Ellery Queen, fa capolino e chiede a Osbourne un resoconto di quanto è accaduto durante la sua assenza. E' in quel momento che il suo fidato segretario si ricorda dell'insignificante ometto che sta aspettando di là e che forse, nel frattempo, si sarà anche addormentato. Il signor qualunque in effetti non risponde, ha tirato il catenaccio e si è chiuso dentro. Ellery sente puzza di delitto e si precipita, con gli altri due uomini, all'altro accesso dell'anticamera che dà sul corridoio.
Entrati nella stanza, lo scenario che si presenta ai loro occhi ha dell'inverosimile. Il signor qualunque giace tramortito da un colpo al capo ed è stato rivestito di tutto punto alla rovescia.
Anche l'arredamento intorno al cadavere è completamente ribaltato: dai quadri girati contro il muro, ai tavolini capovolti, alle pareti della libreria rivoltate nel senso opposto. Sotto il vestiario del signor qualunque sono state anche infilate due lance che partono dai calzoni, corrono lungo la schiena e rispuntano in corrispondenza della testa. Tutto è stato lasciato al contrario per un disegno preciso, per un preciso scopo che tormenterà la mente di Ellery Queen e del padre ispettore, uniti ancora una volta dalla medesima indagine.
Ma chi ha messo a soqquadro la scena del crimine: l'assassino per far sospettare qualcuno che avesse un segno distintivo a rovescio o, viceversa, un testimone per indicare l'assassino senza esporsi in prima persona?
Il 21° piano diventa lo stage multisfaccettato di questo unico ma impenetrabile omicidio, attorno al quale si aggirano personaggi dalla dubbia moralià: la ladra di gioielli, la donna ricattata per il suo scomodo passato, l'uomo apparentemente ricco e in realtà povero in canna, colei che ha vissuto in Cina, paese dai costumi completamente "opposti e rovesciati" rispetto ai nostri. Ed è proprio nel ribaltamento che si trova l'unica "dritta" spiegazione.
Ellery Queen - nickname unico per una coppia di cugini giallisti targati Usa - firma il classico intrigo della "stanza chiusa dall'interno" senza però renderla totalmente ermetica - come avvenne in "Poirot a Stylers Court" - grazie alla presenza di un'altro uscio dell'anticamera liberamente accessibile dal corridoio e alle diramazioni di quest'ultimo che con le sue angolazioni crea zone al riparo dall'occhio attento della receptionist.
"The Chinese Orange Mystery" (il mistero dell'arancio cinese) è un un indizio grande quanto un titolo ed è effettivamente il nome originale dell'opera, scritta a due mani nel 1932.
Il romanzo si affronta facilmente, per quanto la soluzione finale con classica reunion dei sospetti e ricostruzione del delitto in una sorta di esperimento giudiziale con fantoccio, risulti essere parecchio macchinosa. Peccato che l'identità del colpevole sia facilmente intuibile anche prima del movente. E peccato anche che l'infermiera Diversey, i cui brillanti pensieri ci accompagnano lungo le prime pagine mostrandoci il teatro del delitto che accadrà di lì a poco, sia poi confinata tra i personaggi minori.
Posso dire che con questo giallo
ho ricevuto un bel servizio al piano ...
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