È tardi, ma prima di andare a dormire (poco), rifletto. Come ho spiegato, sto scrivendo alcuni nuovi racconti. Il titolo che li unirà è già pronto, e persino la copertina. Ma queste in fondo sono cose da sbruffoni, vero?
Non significa molto affermare: ho queste idee, i titoli, eccetera eccetera.
Tutti hanno idee, e l’errore che di solito i principianti compiono, è credere che dopo l’idea, sia solo discesa.
In realtà se non è salita c’è qualcosa che non quadra; almeno secondo me.
I binari di una buona storia sono efficacia, e interesse. Magari sbaglio, ma sino a ora non sono mai riuscito a scovare altro.
Una cosa posso già affermarla: probabilmente NON metterò in vendita la mia fatica libresca. Sarà rilasciata secondo la solita licenza Creative Commons che accompagna sia i post del blog, che i racconti già pubblicati. I sogni di gloria me li sono lasciati alle spalle; preferisco condividere. Conversare.
In mattinata, il corriere dovrebbe recapitare i due libri nuovi ordinati da IBS: “On Writing” e “Il bosco delle volpi” di Paasilinna. Una volta terminato “Cattedrale” di Carver, passerò però a “Il muschio grigio arde” di Thor Vilhjálmsson. Lo so, con il buon Raymond procedo lentamente, ma è giusto così. Almeno nella lettura, niente fretta.