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Connecticut, Berlusconi e la particolare agenda di TgCom24

Creato il 15 dicembre 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

Non volevo parlare di lui, nessuno lo vuole mai. Ma inesorabilmente riesce ad intrufolarsi in modo così astuto in ogni agenda mediale che nemmeno io sono riuscito a sfuggire al suo occhiolino ;-) Umberto Martelli 

Cattura

Bisogna ammettere, rallegrandosi non poco, che finalmente la noia e il piattume sono finiti! Non possiamo di certo mostrarci lamentosi nei confronti degli avvenimenti degli ultimi dieci giorni  italiani. Basta spread, basta Merkel, basta Bce, basta Germania, basta Mercati, basta agenzie di rating…insomma basta a quell’asettica e pallosissima Europa che per un anno sui media ci ha ucciso a colpi soporiferi conditi da noia! Finalmente tanti, tantissimi spunti maccheronici mi hanno assalito negli ultimi tempi, sono stati cosi tanti e scaricati tutti insieme che devo essere sincero sono andato in “infobesity” e fino a ieri sera non avevo la più pallida idea di dove, come e su cosa iniziare a scrivere questo post. Inizialmente il fascinoso ritorno dell’ “Incipriato-botulizzato” mi aveva fatto l’occhiolino, come un’odalisca mi corteggiava e mi diceva “su dai, parla di me…discutimi tutta!”. Passata la sbandata avevo iniziato ad affascinarmi  all’ arietta d’addio del nostro impostatissimo Premier tecnico, però poi un senso di depressione cronica ha iniziato ad assalirmi. Sono migrato allora a riflettere sui Grillini che hanno votato a favore di CasaPound a Bologna, sulle beghe di condominio tra gli accoliti dell’M5S e il mostro mitologico biforme metà Grillo metà Casaleggio, ma anche su questi punti il mio interesse è scemato in un batter d’occhio.

Poi ieri improvvisamente arriva la notizia della strage in una scuola del Connecticut, la mia noia, il mio divertimento, la mia curiosità verso i maccheroni inizia a scemare, comincia lo stupore, parte la metabolizzazione e sfocio nella riflessione. Possiamo dire che si tratta della “solita” strage, il disegno non si discosta molto dai precedenti avvenimenti simili. Un ragazzo poco più che ventenne, armato fino ai denti apre il fuoco in una scuola uccidendo 26 persone tra le quali 20 bambini dai 5 ai 10 anni. L’episodio arriva ancora una volta da  uno degli stati più democratici e all’avanguardia dell’intero universo interstellare, a dire il vero un insieme di stati racchiusi sotto la stessa bandiera, dove ciclicamente una volta all’anno un individuo qualsiasi, molto spesso con problemi psichici, compie una strage e uccide decine di persone (l’ultima quest’estate alla prima di Batman). Ora non voglio soffermarmi troppo sulla questione del perchè questi episodi avvengano così soventemente solo negli Stati Uniti (ovviamente stiamo parlando di Paesi in cui regna la pace) ma ci tengo a precisare che ridurre questi episodi alla sola variabile “armi libere” mi sembra non solo riduttivo ma anche forviante. Per riprendere la solita metafora che fa molto fico è “come indicare col dito la luna allo stolto mentre lui si sofferma a guardare la mano”. La possibilità di possedere un arsenale sicuramente aumenta le probabilità di uccidere più persone nel momento in cui l’azione è in atto, ma forse sarebbero da indagare le piccole sfumature sociali che portano una persona ad architettare e poi compiere un gesto simile. Ogni volta che vedo un episodio come questo mi sorge sempre una domanda “E se succedesse in Italia?”. In Italia non succede. In Italia mi aspetto il terrorista, mi aspetto il mafioso… non mi aspetto il borderline.

Ma queste riflessioni andrebbero analizzate meglio, non buttate in un post di un sabato pomeriggio ed è per questo che non voglio continuare a scrivere ciò che penso, vorrei passare a quello che in qualche modo, anche se in maniera diversa mi ha shockato maggiormente. Proprio ieri sera mentre ero seduto a cena con un amico, per caso abbiamo acceso la televisione sul canale di TgCom 24 e ovviamente non si poteva non parlare della strage americana. Un servizio carico di emozioni e apparentemente dedicato, con volti di bambini insanguinati, genitori in lacrime, interventi dei corrispondenti americani, un’affannata giornalista che cerca di trasmettere l’orrore di quelle immagini direttamente nelle case degli italiani… insomma un perfetto servizio giornalistico misto di informazioni, emozioni, immagini e parole. Ad un certo punto in mezzo al servizio parte il collegamento, Silvio Berlusconi che in quel momento si trovava alla Triennale di Milano durante la festa natalizia del Milan viene intervistato dai microfoni di Tgcom24 e inizia a parlare della sua discesa in campo, di Monti, del futuro dell’Italia e del suo Milan. Poi come se fosse un errore di messa in onda, ZAP!, il servizio sulla strage dei bambini ritorna e continua la triste narrazione: di nuovo sangue, di nuovo lacrime, di nuovo frasi di una giornalista affannata, passa una mezz’oretta e il servizio viene troncato nuovamente a metà e ritorna Lui, Silvio. Il giornalista gli chiede di nuovo di Milan e della sua discesa in campo, l’ex premier fa dieci minuti di spot elettorale, qualche sorriso, una pacca sulla spalla al giornalista e di nuovo via per il prossimo drink e il prossimo tramezzino al caviale. Tgcom24 ha operato la sua marchetta e ora può tornare a parlare di morte e famiglie distrutte.

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;-)


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