Il trapianto autologo di cellule staminali cordonali è un tipo di trapianto in cui si utilizzano le cellule del paziente stesso, precedentemente raccolte e conservate: ecco uno dei tanti motivi per i quali è importante conservare le staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale.
Quando si parla di conservazione delle staminali del cordone ombelicale si fa riferimento a una grande possibilità terapeutica per molte malattie: infatti, come è noto, il sangue che si trova nel cordone ombelicale è ricco di preziose staminali, di elevata qualità e molto vitali, che se opportunamente raccolte e conservate, possono rivelarsi molto utili nel trattamento di numerose patologie.
Il Ministero della Salute ha indicato, con il Decreto ministeriale del 18 novembre 2009, una lista di 80 malattie che possono ricevere, con comprovata e documentata efficacia, il trattamento a base di cellule staminali. Questo trattamento non è altro che un trapianto di staminali del cordone, che possono provenire dallo stesso paziente, oppure possono essere donate da un donatore compatibile, che può essere un donatore esterno oppure un parente.
Nel caso del trapianto autologo di cellule staminali del cordone ombelicale, il trattamento avviene a partire dalle cellule staminali del paziente, raccolte al momento del parto e conservate in biocontenitori che conservano le cellule ad una temperatura minima di -196°C.
Questo significa che è molto importante che le i futuri genitori vengano informati delle potenzialità delle cellule contenute nel cordone e della possibilità di conservare queste cellule, per un eventuale impiego futuro. Ma non solo: conservare le staminali del cordone significa proteggere tutta la famiglia: questo perché queste cellule sono compatibili al 100% con l’individuo da cui sono state prelevate, ma hanno una percentuale di compatibilità del 50% con i genitori, e del 25% con i fratelli.