il Giudizio di Carlo Lanna Summary:
Convince ma non troppo la serie ispirata al personaggio della DC Comics
La costante di questa stagione televisiva sono i super-eroi o gli aspiranti tali.
Constantine, in onda sulla NBC, è l’ultimo arrivato dopo Arrow, The Flash, Gotham e Marvel’s Agents of SHIELD. L’indagatore dell’occulto, alias Constantine interpretato dal convincente Matt Ryan, cerca di imporsi come nuovo fenomeno della serialità a fumetti ma, nonostante le buone premesse, sembra proprio che lo show non sia destinato al successo. Gli ascolti non sono per nulla incoraggianti ed infatti, la rete del pavone, ha deciso di non aggiungere altri episodi ai 13 già prodotti, e se poi ci si aggiunge un plot che colpisce ma non stupisce fin nel profondo, forse l’eroe dannato della DC Comics non è destinato ad uscire fuori dal mondo dei fumetti. Dopo il fallimentare lungometraggio con Keanu Reeves, questo Constantine televisivo, benché è partito sotto il più roseo degli auspici, non è certamente la serie che tutti si aspettavano. Analizziamo i pro ed i contro.
Constantine: il plot
Matt Ryan, giovane e promettente attore australiano, incarna appunto il mito di Constantine. Lui è un investigatore del paranormale, esperto dell’occulto e delle arti magiche. Dall’oscuro passato, il giovane finisce per mettersi sulle tracce di Liv, una chiaroveggente figlia di un suo vecchio amico. La ragazza che viene presa di mira da un pericoloso demone infernale, finisce per aiutare Constantine nella sua battaglia contro le forze del male, scoprendo un mondo che neanche lei conosceva.
Costantine: perchè è cool
La serie seppur non brillando per originalità e scaltrezza, convince per un’ottima release scenografica, un’asfissiante atmosfera cupa e dark, un’ottima caratterizzazione dei personaggi, dialoghi divertenti e personaggi dalle mille sfaccettature. Matt Ryan è perfetto nel ruolo di un John Constantine sexy, irriverente e provato da un passato che non stenta a bussare alla porta del suo presente; senza quella sigaretta che tanto lo caratterizzava, questo Constantine televisivo, è pop, eclettico, irriverente e carismatico, sicuramente meglio di quello che Keanu Reeves ha portato anni fa sul grande schermo. La storia è a tratti avvincente, gli effetti speciali sono dignitosi, e c’è un ottimo collegamento con tutte le più grandi leggende dell’oscurità. La giovane protagonista, Liv, è per ora l’unica nota dolente.Constantine: perchè è uncool
Se a funzionare sono i personaggi e le caratteristiche scenografiche, la serie latita di vere emozioni, di un plot coinvolgente, brillante e di un vero colpo di scena che lasci lo spettatore a bocca aperta. Constantine, infatti, sembra essere la versione più adulta di Supernatural che facendo leva su deliri onirici e leggende metropolitane, spera di poter arrivare al cuore del pubblico. Il reale problema è che c’è poca continuità narrativa, la comicità a volte è stancante ed, a prevalere, è lo spettro del procedurale. Tutto ciò impedisce alla serie di compiere il vero salto di qualità.
Conclusioni
Figlio di una moda dilagante, Constantine, è una serie pretenziosa che vorrebbe stupire, ma purtroppo cade ed annaspa in un pantano di noia e prevedibilità. Seppur vorrebbe colpire per davvero il cuore del grande amante dei fumetti, lo show della NBC, non mantiene le promesse mantenute diventato una produzione anonima che presto o tardi cadrà nel dimenticatoio.
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net