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Contro Ratzinger

Creato il 17 agosto 2011 da Marinobuzzi

In un momento di profonda crisi economica il governo italiano ha deciso di risparmiare il Vaticano dai sacrifici, chiesti invece alle fasce più deboli della popolazione, per rimettere in sesto la nostra economia. Infatti non c’è una sola voce, all’interno della stangata alle tasche degli e delle italiani/e proposta dall’attuale maggioranza, che tocchi i privilegi delle caste ecclesiastiche. Gli innumerevoli beni del Vaticano non vengono minimamente toccati da questa vergognosa manovra economica. Così, messe in salvo banche e beni di ogni genere, il Vaticano può tranquillamente dedicarsi alla “reconquista” spagnola. Solo un ingenuo può pensare che la visita del Papa alla Giornata mondiale della gioventù sia un regalo fatto ai tanti giovani accorsi (e a questi giovani mi piacerebbe molto chiedere cosa pensano di argomenti come: omosessualità, laicità, aborto, fine vita, prevenzione dall’HIV, anticoncezionali e preservativo. Vorrei ascoltare le loro ragioni e poi chiedere loro se vivono seguendo alla lettera le leggi imposte dalla chiesa). La visita di Ratzinger in terra spagnola in uno dei momenti più bui per il governo Zapatero, ha tanto il sapore della rivincita da parte della chiesa. Non è un mistero per nessuno che le leggi laiche di Zapatero abbiano tolto molte nottate di sonno ai potenti del Vaticano ed è chiaro che il papa e i suoi uomini di fiducia puntino sulla vittoria di Mariano De Roja, il quale ha promesso che non toccherà le leggi volute da Zapatero (ma è tutto da vedere) ma che si vedrà bene dal portare avanti le riforme laiche volute dal governo socialista. Quella di Zapatero, purtroppo, è una caduta che nessuno aveva previsto. Il suo governo, che è stato, in ogni caso e comunque la si voglia mettere, uno dei governi più promettenti, civili e laici della storia dell’Europa, ha fatto enormi errori da un punto di vista economico e ha ingannato il proprio popolo (proprio come ha fatto Berlusconi, solo che in Spagna la gente è scesa in piazza) negando la gravità della crisi.
Gli “Indignados”, che da mesi occupano le principali piazze spagnole, chiedono alla politica più attenzione e più azione verso le fasce più deboli della società. La protesta degli Indignados, purtroppo, viene continuamente manipolata dai partiti di centro destra per sottolineare il fallimento del partito socialista. Ma è successa una cosa, una cosa che forse neppure De Roja si aspettava, gli Indignados, insieme ad altre 100 associazioni (fonte El Pais) hanno portato in piazza una manifestazione con più di cinquemila persone. Purtroppo, da errore in errore, l’attuale governo spagnolo ha contribuito alla manifestazione cattolica con 25 milioni di euro (altri 25 milioni finanziati da imprese che per questo godono di esenzioni fiscali). 50 milioni di euro, quindi, per una manifestazione che avrebbe dovuto finanziare, interamente, il Vaticano che sa bene come far fruttare i propri tesori e che invece è andata a gravare ancora di più su un paese in piena recessione e crisi economica. È comprensibile quindi che la rabbia sia montata non solo fra coloro che sono antivaticanisti ma fra tutti coloro che, pur essendo religiosi, non ne possono più dello strapotere della chiesa e del vaticano. In Italia nessun media ha accennato al fatto che il governo non abbia chiesto un solo euro al Vaticano preferendo far ricadere l’intera manovra sulle fasce più deboli della società. I telegiornali della RAI (esclusa RAITRE) nelle fasce orarie più seguite hanno inoltre censurato la notizia delle proteste contro il papa e non hanno accennato né al fondamentalista cattolico, volontario della Giornata mondiale della gioventù, che ha cercato di progettare un attentato contro la manifestazione di protesta dei laici, né ai tafferugli fra gli Indignados, le altre associazioni partecipanti alla marcia laica e la polizia (che ha caricato i manifestanti).
E mentre la 26° giornata mondiale della gioventù verrà seguita, alla faccia della laicità e della libertà della pubblica informazione, da RAIUNO passo a passo, sembra che la Spagna laica non ne voglia proprio sapere di ricadere nell’oscurantismo cattolico del Vaticano e del suo papa.
Ancora una volta noi italiani avremmo molto da imparare dagli altri paesi europei.
Marino Buzzi


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