Previsto nella Legge di Stabilità un contingente di volontari italiani in azioni di pace
Nove milioni di euro, tre per ogni anno, per il triennio 2014 – 2016 per «l’istituzione di un contingente di corpi civili di pace, destinati alla formazione e alla sperimentazione della presenza di 500 giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio o di emergenza ambientale». È l’emendamento alla Legge di Stabilità partito su iniziativa del deputato Giulio Marcon (Sinistra Ecologia Libertà) e, dopo un’iniziale bocciatura, fatto proprio dal Governo e approvato martedì sera dalla Commissione Bilancio della Camera.
L’emendamento prevede l’organizzazione del contingente come previsto dall’articolo 12 del decreto legislativo 5 aprile 2002 n. 77, secondo cui i giovani volontari «possono essere inviati all’estero anche per brevi periodi nelle forme stabilite con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il ministro degli Affari esteri». Il decreto legislativo stabilisce inoltre che «al fine dell’eventuale verifica dei progetti da realizzare all’estero nonché del loro monitoraggio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri può ricorrere al supporto degli uffici diplomatici e consolari».
Secondo Marcon, che si è battuto anche per far stanziare 10 milioni aggiuntivi per la cooperazione internazionale, l’approvazione dell’emendamento è «un piccolo ma significativo passo avanti anche se all’interno di una Legge di Stabilità confusionaria e contraddittoria. Inoltre ci saranno fondi aggiuntivi a quanto già stanziato per il Servizio Civile Nazionale», aggiunge.
Nicola Lapenta, responsabile di servizio civile per la Comunità Papa Giovanni XXIII, definisce i corpi civili di pace un fatto storico. «Per la prima volta in Italia – dichiara – viene previsto un istituto più volte teorizzato ma che non aveva mai trovato attuazione concreta e si dà finalmente voce alle esperienze concrete in questo campo della società civile quali “Operazione Colomba”, il Tavolo interventi civili di pace e i Caschi Bianchi».
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