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Cosa resterà

Creato il 29 agosto 2011 da Lanterna
Non degli anni '80 (di cui purtroppo è rimasto più di quanto pensasse Raf ai tempi) ma di un agosto di vacanza come non ne facevo da tempo.
Quest'anno sono rimasta a casa meno tempo degli ultimi 3 anni: "solo" 4 settimane. Ma proprio questo è l'esempio del fatto che non è la quantità che conta, ma la qualità.
Due anni fa ero consumata dall'infelicità per il mio lavoro e l'ambiente in cui lo svolgevo. L'anno scorso ero riuscita a spuntarla contro un capetto prepotente (e la prospettiva di averci di nuovo a che fare a settembre non mi sorrideva), oltre al fatto che l'ufficio personale si era inventato una rivoluzione inesistente per trovare posto a un'amica loro e quindi ero stata richiamata a fare colloqui per un'eventuale trasferimento, di cui né io né il mio superiore sentivamo il desiderio.
Quest'anno ho avuto un luglio faticoso e intenso, quindi la prima settimana di agosto, a casa, l'ho dedicata proprio al relax e al disbrigo delle piccole faccende tipo banca e posta.
Colti da un'improvvisa illuminazione, Luca ed io abbiamo deciso di anticipare la partenza e passare a Bobbio un paio di giorni prima di scendere a Levanto. Siamo stati nel nostro agriturismo preferito, dove ormai ci sentiamo più amici che ospiti, e abbiamo passato un paio di giorni sul fiume. Poi ci siamo piazzati nel "nostro" appartamento di Levanto, dove ci hanno raggiunti i miei cognati più giovani, di ritorno da un giro in Toscana.
Durante il mese ho letto tantissimo (mi sono fatta prendere dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco di Martin, ma anche dall'ultimo della Vargas, dal ciclo dell'assassino di Robin Hobb, da 3 romanzi di Amelia Peabody e altri), sognato tantissimo (se per tutti funziona come per me, Levanto è il luogo ideale per gli sceneggiatori/scrittori/creativi), visto cose vecchie e nuove (per esempio, non ero mai stata a Porto Venere e a Sarzana, che meritano tantissimo), nuotato in un mare limpido come non l'ho mai visto, camminato su un sentiero delle Cinque Terre (da Levanto a Monterosso, ma consiglio vivamente di percorrerlo da Monterosso a Levanto), fatto un po' di shopping. Sono stata bene con mio marito e i miei bambini, ma anche con i miei cognati che si sono fermati fin troppo poco. Sono stata molto grata ai miei genitori, che si sono fermati un paio di notti e ci hanno permesso di uscire da soli in un posto che di solito viviamo come famiglia.
Sì, la gratitudine è il sentimento prevalente se penso a questo mese. Gratitudine per un tempo splendido, con un mare limpidissimo nonostante il fondo sabbioso. Gratitudine perché tutto è filato liscio, sia dal punto di vista logistico (non un ritardo dei treni, non un ingorgo) sia nei rapporti umani. Gratitudine perché siamo stati tutti bene.
Oggi ho ricominciato, con la testa un po' sollevata perché i bambini saranno con i nonni di Torino tutta la settimana e io mi sento un po' stordita a passare dalla vicinanza 24/24 7/7 all'assenza totale. La settimana prossima, ci saranno le riunioni per le nuove scuole dei bambini. Devo comprare i libri per Amelia che va in prima elementare.
Altrove racconterò la mia preoccupazione per questa scuola che comincia, ma per ora mi tengo strette le sensazioni e i ricordi più belli.

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