Cose che ho fatto durante questo week-end.

Lavatrici (tante).
Ma un esordio del genere fa pensare a una povera lavandaia coi geloni sulle dita: non è il mio caso.
Ci pensate a quelle poverine che dovevano andare a lavare al fiume o ai lavatoi pubblici, fino a non più di sessant'anni fa?
Mi ci ha fatto riflettere il libro che ho letto quest'estate, Cosa tiene accese le stelle di Mario Calabresi.
Se non l'avete letto, trovate qui il passaggio a cui faccio riferimento.
Insomma, non bisogna dare troppo per scontate le comodità a cui siamo abituati.
Per dire, l'altro giorno Elisa era in braccio al mio Babbo davanti al computer, e selezionava i video di suo interesse su Youtube, sotto lo sguardo vigile del nonno.
Mia mamma, ammirata dai learning video anglosassoni, ha esclamato "ai tuoi tempi non c'erano mica tutte queste cose, io le lettere te le insegnai coi cubi..." E io ho risposto "già, e chissà tra altri trent'anni cosa ci sarà a disposizione dei bimbi!" E mio padre, da bravo toscano: "arco e frecce!"
Poi questo week-end che ho fatto... Un piercing; una visita all'Ikea (senza eccessivi attacchi di Ikeite, peraltro); mi sono intristita, non so perché, e mi sono rallegrata guardando un tramonto; non ho partecipato a leaveamessage venerdì 14, ma poiché non dev'esserci una data precisa per diffondere il Bene lo farò uno dei prossimi giorni, ho già i bigliettini pronti in borsa.
Domani è il 17 dicembre e sarà l'ottavo anniversario della mia laurea (e sti...., come direbbero a Roma).
Buon inizio di settimana a tutti!