Con i nuovi finiani di Futuro e Libertà, i giochi si fanno molto più complicati, in Parlamento. Oggi tutti i giornali, infatti, cercavano di rispondere alla domanda: i finiani sono abbastanza per far cadere il Governo? Le risposte non sono state certo convincenti.
B è consapevolissimo della nuova situazione, e allora ha lanciato una campagna acquisti che i tifosi milanisti possono soltanto sognare. Con Riccardo Villari, ad esempio, i contatti sono già ad uno stadio avanzato:
Villari… Villari… Villari! Andrea si ricorda bene di chi stiamo parlando:
Una conferma alla Camera nel 2006, e poi l’approdo nel Pd. Candidato al Senato per le elezioni anticipate di due anni fa, settimo posto, Villari diventa celebre nell’autunno del 2008 quando viene eletto presidente della commissione di vigilanza Rai coi voti del Pdl e della Lega. Un’umiliazione per Veltroni, che infuriato ne propone l’espulsione dal partito, ottenuta.
Il caro Riccardo Villari si è quindi fatto eleggere con il mio voto e con il voto di tanti altri che hanno votato PD, così come Renzo Lusetti, eletto (lui proprio con il mio voto, in Lombardia 2) con il PD, passato all’UDC e ora corteggiato da B.
Morale della favola: se il voto di questi individui approderà al PdL sponda B, eletti del Partito Democratico terranno in piedi il governo.
A prescindere dai prossimi equilibrismi di governo, a me sembra estremamente difficile che verrà cambiata la legge elettorale. Ecco perché torna d’attualità la campagna di Pippo Civati per un porcellum meno porcelloso.