Tripadvisor settore arte: oltre ai commenti isterici di chi non gradisce i merletti dei tovaglioli del ristorante, c’è materiale per una buonanotte col sorriso.
Uno dei dubbi assillanti che fa sorgere l’avere un decoder Sky è come faccia Alessandro Cattelan a respirare. Durante il suo programma in seconda serata E poi c’è Cattelan ero intenta a riflettere se nelle fessure-simil-narici fossero installati dei sondini magici, quando tira fuori dal cappello l’argomento della serata: Tripadvisor, settore opere d’arte e relativi commenti.
Tipo che un tale ha messo due stelline al Cenacolo perché sì, è carino, ma ce lo vedrebbe meglio incorniciato in un museo. L’affresco. Insomma, mi era sembrato di capire che su Tripadvisor, oltre ai commenti isterici di chi non gradisce i merletti dei tovaglioli del ristorante, ci fosse materiale per una buonanotte col sorriso; e così è stato.
Mi ha regalato, infatti, felicità il tizio che proprio non ha apprezzato Piazza della Signoria perché “there are some good buildings to see”, ma non c’è un po’ d’erba, qualche fiore, un po’ di verde… dai, il David senza due primule accanto proprio non si può vedere. Mi ha fatto sorridere poi Alberto da Torino (ciao Alberto!) che trova il duomo di Milano troppo sfarzoso all’esterno, troppo buio all’interno e che si trova in buona compagnia con chi invece rimane impressionato dalla facciata, ma trova che dentro sia “noioso e fa freddo”: due stelline.
Mai nessuno però mi ha fatto battere il cuore come Livio (ciao Livio, chiamami quando hai tempo!) che intitola il suo commento al Duomo di Milano (a cui dà una stellina) con “bruttarello”, e che lo considera “come ogni opera gotica un po’ kitsch”, ma soprattutto che “quella madonnina dorata (in realtà ha scritto “d’orata” il mio amico Livio) è davvero l’emblema massimo del cafone”.
Quella gran cafonata della Madonnina di Milano, già. Dunque, se il Signor Duomo di Milano fosse un gran signore, risponderebbe ai gentili ospiti che per il freddo la prossima volta potrebbe attaccare la stufetta da cesso Delonghi per riscaldare l’ambiente, poi un pizzico d’intrattenimento con l’angolo karaoke per non renderlo troppo noioso. Se poi l’egregissimo Signor Duomo di Milano proprio non riuscisse a rimediare a quelle cafonate kitsch, ecco, forse dovremmo chiederci se con questa storia di Tripadvisor non ci siamo fatti prendere un tantinello la mano.
Eh sì perché, come i greci insegnano, una volta superato il confine si pecca di empietà e se, così tronfi di diritti, si è convinti che ogni cosa sia a nostro esclusivo servizio e che questo servizio debba essere adeguatamente a nostra disposizione, forse il confine è superato. Mi piace pensare che ci sia qualcosa di così avulso dall’uomo, così superiore, da non modellarsi sulle sue esigenze e da non essere ricondotto all’umanissimo concetto di mero utilizzo.
Se ci liberassimo da questa logica di onnipotenza avremmo il senso di quando necessariamente dobbiamo fare i conti con la mondanità (la biglietteria del Duomo) e di quando, invece, ci troviamo di fronte a ciò che trascende il mondano: l’arte.
Ci piace, non ci piace, ma non pieghiamola alle nostre dinamiche di prestazione. Così quando ci sentiamo chiamati da Dio per queste crociate contro il kitsch, contro il brutto e tutto ciò che per noi è disfunzione (compresi i merletti dei tovaglioli dei ristoranti) prendiamoci due goccine di valium e passa la paura.
(immagine di copertina: Matthew Cusick)
(fotografie all’interno: Martin Parr)