Sempre più spesso dai ragazzi viene percepita una frattura tra il mondo della scuola e quello della loro realtà quotidiana. Una delle cause di questo fenomeno senza dubbio complesso è, nella mia esperienza, la mancanza di un ruolo della famiglia nel trasmettere l’interesse, l’amore e il valore della cultura e dell’apprendimento. Questo clima familiare viene indicato dalle ricerche neuroscientiche come uno degli elementi fondamentali per favorire lo sviluppo cognitivo dei bambini e delle bambine.
Anche quando gli allievi si dimostrino operosi e diligenti, se manca la collaborazione familiare, molte conoscenze rimangono semplici nozioni che verranno dimenticate facilmente. Alcuni consigli per rendere operativo il coinvolgimento familiare possono essere ispirati dalla pratica dell’homeschooling o dell’homeschooling parziale, molto presenti in internet.
I genitori possono scegliere, anche in base ai propri interessi e passioni, di approfondire alcuni argomenti attraverso la lettura, la costruzione di un libro, la visita ad un museo o ad un parco, una recita, uno o due esperimenti scientifici, costruendo una chitarra, utilizzando materiale di approfondimento, cucinando ad esempio una pizza (in un modo o nell’altro), o studiando una lingua straniera.
Facendo, in sintesi, cose significative insieme.
Non si tratta di fare insieme ai bambini i i compiti scolastici, nè tantomeno di insegnare loro come studiare: il punto è quello di trasmettere l’amore per la conoscenza, attraverso l’esempio concreto, l’esperienza e il gioco: “La pedagogia ispirata al gioco favorisce le capacità sociali, emotive e scolastiche instillando contemporaneamente l’amore per l’apprendimento” (link).
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