“In partite come l’All Star Game il mio ruolo è quello del facilitatore. Hai KD a riempire la corsia esterna, hai Blake, hai Kobe all’ala. Non esiste niente del genere“. Queste le parole di Chris Paul reduce dal primo titolo di Mvp in carriera: è soltanto, si fa per dire, il premio dell’All Star Game, in cui ha guidato l’Ovest al successo 143-138 sull’Est con 20 punti, 15 assist e 4 recuperi, ma questo potrebbe essere il primo passo verso la sculturina che si assegna al miglior giocatore della regular season.
Il playmaker dei Clippers, dopo diverse partite delle stelle in cui si è limitato a fare “solo” il facilitatore, finalmente si è preso il proscenio e nel finale ha messo i chiodi sulla bara di James e soci, alla faccia di compagni piuttosto importanti come Durant e Bryant. Questa prova da leader è una moneta in più da giocarsi nella corsa all’Mvp stagionale, finora ristretta a LeBron James e al Durant di cui sopra.
Chris, 27 anni e all’apice della carriera, viaggia a quasi 17 punti e 10 assist a sera in regular season e al momento l’ex squadra sfigata di LA, oggi la più vincente e divertente, ha un record di 39 vinte e 17 perse. Quindi l’ex Wake Forest può contare su una franchigia in salute e tutto sommato attrezzata per vincere, che comunque darà battaglia fino alla fine per il primo posto ad Ovest (difficile ma non impossibile…) con Spurs e Thunder. Da non dimenticare il valore, non solo assoluto, ma soprattutto relativo a quanto incide sui compagni, di CP3: la squadra di Del Negro, tra gennaio e febbraio, ha perso 6 gare su 12 senza il suo leader, mentre da quando è tornato, ha perso a Miami e poi ne ha vinte 4 consecutive.
Tornando all’All Star Game, c’è qualche numero da snocciolare, perchè ok il tunnel a Bosh, ma ci sono anche i record e le statistiche: è il primo Clipper a vincere l’Mvp; il terzo, con Magic Johnson e Isiah Thomas, a firmare una prova da almeno 20 e 15 assist; poi, con quelli sminestrati a Houston, diventa il primo nella storia per media assist alla gara delle stelle, 12.4. Di quei 15 assist, 9 si sono conclusi con una schiacciata, 4 con layups e 2 con jump shots (una tripla). Nello specifico, il bersaglio preferito di Paul è stato, ovviamente, Blake Griffin, che ha goduto di 5 assistenze di CP3 (un terzo del totale); 4 per Durant, 2 per Howard e uno a testa per Kobe, Lee, Duncan e Parker. Non male!!
Il meglio di Chris Paul all’All Star Game