Ci risiamo. Il premio nobel per la pace Unione Europea sta combinando un altro pasticciaccio dei suoi ed in più lo sta perpetrando con la faccia tosta di chi vuole per forza convincere i cittadini delle proprie ragioni.
Non avevo l’ingenuità di credere che dipendesse solo e sempre da noi evitare qualsiasi guerra, ma volevo che si combattessero solo quelle difensive: sognavo un esercito addestrato a conservare l’ordine sulle frontiere; ero pronto a rettificarle purchè fossero sicure. Qualsiasi ingrandimento nel già vasto organismo dell’impero mi faceva l’effetto d’una escrescenza malsana, un cancro, un’idropisia che avrebbe finito per ucciderci.
Publio Elio Traiano Adriano (Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano)
Quando l’Ucraina attanagliata da un debito di 140mld $ aveva chiesto per prima l’aiuto dell’UE, si era vista sbattere la porta in faccia senza troppe aperture. Non le rimaneva perciò altro da fare che rivolgersi a mamma Russia, la quale aveva da subito messo a disposizione la moneta sonante necessitata da Yanukovich per le casse. Se è vero che Putin ha posizioni molto discutibili sui diritti civili e sulle norme alla base della democrazia, sembra davvero poco biasimabile rispetto al suo progetto di riannettere la penisola contesa.
La Crimea fu trasferita solo nel 19 febbraio 1954 alla RSS Ucraina, quando Chruscev la “regalò” in occasione del 300º anniversario del trattato di Perejaslav. Come facilmente reperibile, il 58,5% della popolazione sono di etnia russa e il 24,4% di etnia ucraina. La minoranza etnica più cospicua è quella dei Tartari,12,1%.
In più come scriveva Tommaso Di Francesco il 7 marzo sul Manifesto, la Crimea si trova lungo uno dei punti strategici più rilevanti della Russia proprio perchè lì si trova l’intera flotta militare del Mar Nero.
E’ stata davvero una leggerezza pensare che la Russia accettasse questo arrogante tentativo di allargamento dell’area NATO senza una forte e autoconservativa reazione. Un tentativo che fa riflettere anche per le tempistiche con le quali da una parte si è chiesta l’austerity ad alcuni stati dell’Unione e dall’altra si sono riusciti a trovare in tempi rapidissimi più di 10mld $ da mettere sul piatto dell’offerta.
E’ tuttavia questo il frangente più importante di tutta la storia, poichè di fronte all’ipocrisia di ambo le parti (UE e USA quando dimenticano quanto successo nei Balcani, la Russia quando reclama l’indipendenza della Crimea ma ignora tutti gli altri territori che chiedono lo stesso come la Cecenia) bisogna evitare che il conflitto ideologico diventi armato e l’area si trasformi in un nuovo Kosovo.