….uno o più libri di Vonnegut o Cervantes, una chitarra acustica o elettrica, non fa differenza.Una drum machine, se è un modello vecchio, ancora meglio.Un bonsai, credo.Non troppo grande.Ma anche uno stereo, se proprio vogliamo essere pignoli; uno stereo con il piatto per il vinile.E un poster dei Ramones, attaccato con il nastro adesivo sulla porta della camera.Un telescopio, ci vuole, vicino alla finestra, per poterci passare attraverso quando l’aria si fa stretta e rarefatta.Una bicicletta, ma quella la si può anche semplicemente chiedere in prestito in giro o rubare temporaneamente.Per brevi cavalcate necessarie.Una tuta ignifuga, per ogni fuga, agli angoli dell’impero che si sta incendiando.I propri demoni e le proprie memorie, insindacabili.Manca sempre meno, urge mettere le uscite nel mirino e prenderle insieme.tutto ciò di cui abbiamo bisogno, in fondo, non è forse, partecipare?La ricostruzione passa attraverso la distruzione, mi disse un tizio su un volo per Ganimede, in viaggio turistico.Un pioniere d’altri tempi.E distruggiamo, allora, fino ad avere lividi cosi profondi nella carne da non poter evitare di far sentire il nostro urlo furibondo che rimarrà impresso nell’aria, sui muri e nei nostri bicchieri di veleno.
La cosa più difficile?Avere una lista di cose, distillata, da mettere in un’unica valigia quando è il momento di andare altrove.Che sia il Nord America o l’Islanda.Non deve pesare troppo.Non deve ricordare troppo il peso che c’era qui…
qui una sorpresina. (un pezzo strumentale di VIRAGO in download gratuito)
Fa.Ro.