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“Da sogno a realtà”: cellule staminali per la cura della sclerosi multipla, al via il trial clinico di fase II

Creato il 11 ottobre 2012 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

conservazione cordone ombelicaleIl primo trial clinico di fase II al mondo a studiare la possibilità di trattare la sclerosi multipla con cellule staminali è made in Italy. Il titolo dato alla presentazione dello studio rende bene l’entità della possibile scoperta: “From dreams to reality”, dai sogni alla realtà.

Lo studio è stato infatti presentato a Lione, al 28esimo Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (Ectrims), dal professor Antonio Uccelli, responsabile all’Università di Genova del Centro per lo studio e la cura della Sclerosi multipla e delle malattie demielinizzanti.

Il professore ha però subito specificato che il trattamento potrà essere utilizzato soltanto su quei soggetti in cui i tessuti nervosi non sono ancora completamente danneggiati.
Ma in cosa consiste il trattamento? I ricercatori ritengono che sia possibile eliminare l’infiammazione attraverso il trapianto autologo di cellule staminali mesenchimali prelevate dal midollo osseo. Non solo, lo studio andrà a verificare anche le potenzialità protettive e riparative delle cellule staminali sui nervi e le proprietà immuno modulatorie delle staminali, che bloccherebbero l’aggressione del sistema immunitario contro quello nervoso.

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Il trial clinco è giunto alla fase due dopo una fase pre clinica in laboratorio che ha confermato le ipotesi teoriche e un trial clinico di fase uno che ha verificato la sicurezza del trattamento. L’obiettivo della fase due sarà ora quello di verificare se davvero le cellule staminali mesenchimali hanno una funzione contro la sclerosi multipla.

Per fare questo saranno arruolati 160 pazienti affetti da sclerosi multipla che non hanno risposto alle terapie standard. Il team di ricercatori che condurrà lo studio (che comprende anche ricercatori di Spagna, Francia, Danimarca, Gran Bretagna, Svizzera, Svezia, Canada e Australia) punta a terminare l’arruolamento entro la fine del 2013, in modo da avere in mano i primi risultati già a metà del 2015.

Fonte immagine: Ansa.it


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