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Dal vostro inviato al D 8

Creato il 27 maggio 2011 da Dallenebbiemantovane

Dal vostro inviato al D 8

foto Wikipedia

Gentili telespettatori, cosa non si fa oggi con una telecamera!
Captare i fuori onda dei grandi dittatori diventa uno scherzo, e noi anche oggi non vediamo l'ora di condividere con voi le perle uscite di bocca ai nostri simpatici Dittatori... Grandi & Piccoli, non vogliamo fare torto a nessuno, non è che adesso, perché ti intestardisci a bombardare Misurata, vali meno di uno che ha sterminato ottomila bosniaci in una botta sola!
LUKASHENKO: Sì perché... insomma, dico io, un po' di stile! Quello prima dice: Lukashenko chi, e io salto dalla sedia, lo guardo sempre Ballarò, sapete, e anche Un posto al sole, un bel prodotto, così italiano, solare oserei dire.
GHEDDAFI: Già.
L.: Dicevo, prima 'sto baffone dice di non conoscermi, e io vorrei fare una telefonata in diretta e dirgli, ehi tovarish, sveglia, sono quello a cui vendete le armi e gli elicotteri, do you remember? Ma mi trattengo, si capisce, perché sono un signore, io. Passa una settimana, e cosa mi tocca di vedere? Lo stesso tizio, 'sto Rossi, Russo, Larousse, quello che è, che per far vedere che non è un ignorante porta in trasmissione la mia foto, a mo' di santino. Ma si può?!?
MULLAH OMAR: No, davvero, questi non hanno più idea di come si governa il mezzo televisivo. Si umiliano davanti a una telecamera esibendo le loro miserie... Noi, io e Osama intendo, ai bei tempi mica ci lasciavamo schiavizzare da un giornalista del servizio pubblico. Si deve comparire con il contagocce, ve lo dico io, quando decidi tu, nella location che hai scelto tu, col messaggio che decidi tu.
G.: Eh certo che Osama...
PUTIN: Eh sì, un maestro. Dieci e lode in gestione d'immagine.
MLADIC [in teleconferenza da L'Aja]: Abbiamo tutti da imparare, da lui.
P.: A proposito, Ratko, come butta? Ti danno da mangiare bene?
M.: Oddio, non sarà il Grand Hotel, ma erano anni che sognavo di vedere l'Olanda. Domani sera mi hanno promesso che mi portano ad Amsterdam in notturna a fare un giro per il quartiere a Luci Rosse. Non vedo l'ora [ride].

P.: E comunque... dico io... è vergognoso. Semplicemente vergognoso. Immorale.
G.: Già. Come è possibile che ti abbiano lasciato in pace per quindici anni e una mattina si sveglino e decidano di catturarti? Ma non ce l'hanno un po' di pudore, quelli dell'Aja?
M.: No, ma dai, Muammar, non voglio gettare la croce addosso a nessuno. Tanto che mi possono fare? Ammazzarmi? [ride] Mi godrò la pensione e intanto vedrò un pezzo d'Europa. Sai com'è, questi d'adesso si sono messi in testa di entrare nella UE, io gliel'ho detto, non vi conviene, ragazzi, col trattato di Schengen verrete invasi da cani e porci, altro che i bosniaci, qui arriverà di tutto, rumeni, zingari, italiani! Tutti sul sacro suolo della madrepatria Serbia! Ma loro niente. E, capite, se non consegnavano me, col cazzo che i negoziati andavano avanti. E' tutta scena, il solito do ut des.
G.: Ma è uno schifo. Echecavolo, uno si fa il mazzo tutta la vita per sistemarsi, per avere un po' di sicurezza lui e la sua famiglia nella vecchiaia, e proprio quando credevi di avercela fatta, quelli di cui ti fidavi ciecamente te lo mettono nel culo!
O.: Eh certo, Muammar, che Silvietto con te non si è comportato proprio correttamente. Capisco gli americani, capisco i francesi che come colonia nel Maghreb gli mancava solo la Libia, ma dal Berlusca non me l'aspettavo!
G.: A me lo dici, Omar? A me?!? Ma se fino al giorno prima eravamo culo e camicia, tutto un pissipissi baubau da dare il voltastomaco persino alle mie Amazzoni, che tra l'altro ogni volta che andavamo a Roma mi costringevano a dormire in tenda, in qualche giardino, per paura che quel vecchio bavoso andasse a palpeggiarle di notte. E poi, una mattina, si svegliano e decidono di farmi la guerra! A me, che gli ho dato il petrolio a metà prezzo per trent'anni!
P.: Oddio, guarda che anch'io, se è per quello...
G.: Sì, Vlad, lo so, anche tu sei un vero amico per gli italiani, ma guarda come hanno ripagato me e trai le conseguenze. Ingrati e traditori, non si smentiscono mai quei mangiaspaghetti di merda!
P. [facendo spallucce]: Mah, ti dirò, a me finché mi lasciano eliminare ceceni, oppositori, oligarchi e giornalisti senza rompere i coglioni, i loro voltafaccia mi lasciano abbastanza indifferente.
G.: E' che tu, lasciatelo dire, hai un altro carattere, così algido, controllato... Io invece sono una persona sensibile, mi agito facilmente, io. Ho la lacrima facile, ultimamente. Ieri il mio nipotino mi ha fatto vedere una farfalla che aveva preso per il suo gatto e mi sono commosso...
M.: Povero caro. Tirati su, dai, che adesso facciamo portare i cocktail.
G. [piagnucolando]: Sì, dite bene voi, ma a me intanto chi me li ridà i miei conti in Svizzera? Eh? Co' 'sti stronzi che mi bombardano un giorno sì e l'altro pure. E come faccio io senza Ben Alì e Mubarak?
O: Mubarak... già... a proposito, e la nipote?
[I presenti scoppiano in una risata collettiva]
L.: Ma quale nipote? Gliel'ho mandata io, quella, per ringraziarlo di una fornitura di medicinali scaduti. Solo che lui, sempre il solito, discrezione zero.
P.: Dai, Lukashenko, non essere ingiusto. Non è come da noi, che se un giudice ti piscia sulle scarpe, lo fai sparire nel cemento.
L.: Be', ma bastava un po' di discrezione. Invece quello lì cosa fa? Anche ieri, dico. Cosa vai a rompere le balle a Obama davanti alle telecamere del G8 a lamentarti dei giudici come se lui fosse la maestra e i giudici i compagni che ti rubano la merendina. Un po' di stile, ragazzi, e checcazzo!
O. [sghignazzando]: Ma l'avete vista, la faccia di Obama? Per Allah, era attonito, poveretto.
M.: E comunque ci divertiamo molto più noi, qua a Zurigo. A che ora arriva il deficiente?
P.: Mah, diceva che faceva un salto in nottata, con l'elicottero, discreto come al solito. Qualcuno ha già arruolato un po' di fighe?
O.: Non guardare me.
L.: Ci ho pensato io, come al solito. Tre slave, quattro sudamericane, una negretta, una cinese e una giapponese esperta di shiatzu. Per uno operato alla prostata, dovrebbero bastare.
P.: Intanto brindiamo a noi: Nazdarovje! Viva la libertà!
[brindano allegramente, compresi il mullah Omar e, in teleconferenza, Mladic]


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