DC Rising è diventato il motto della franchigia della capitale, un hashtag, una tendenza sui social network, ma non solo, rappresenta la verità. Gli Washington Wizards infatti si stanno davvero “rialzando” dai bassifondi nei quali erano caduti dopo il fattaccio legato a Gilbert Arenas. La stagione appena passata (44-38 il record), è stata infatti la migliore delle ultime dieci e la seconda migliore dal 1980 ad oggi. Una stagione chiusa al quinto posto nella Eastern Conference e conclusasi nelle semifinali di Conference con la sconfitta per mano dei Pacers.
Come detto, risultati di questo tipo non si vedevano da un pezzo all’ombra della Casa Bianca, e il merito di questo risultato è non solo di John Wall, Marcin Gortat o Randy Wittman, ma di un’intera organizzazione che ha saputo rialzare la testa e progettare e assemblare una squadra competitiva. Applaudiamo quindi gli Wizards 2013/14 e apprestiamoci ad analizzare quelli del 2014/15. Il colpo della free-agency a Washington è stato indubbiamente la firma di Paul Pierce, che a Washington potrebbe trovare le condizioni ideali per chiudere la carriera. PP sostituirà Ariza (tornato a Houston) e avrà un compito concentrato più nell’offendere che nel difendere, cosa che più si addice ai suoi 36 anni e al suo tipo di gioco. Inoltre sarà la chioccia di Otto Porter, che nell’annata appena conclusa, anche a causa di vari infortuni, ha lasciato un po’ di amaro in bocca ai tanti tifosi che speravano potesse replicare quanto fatto vedere sempre al Verizon Center, ma con indosso i colori di Georgetown.
Fondamentale è stata la conferma di Marcin Gortat, che l’anno scorso ha portato in dote una quasi doppia-doppia di media (13.2 punti, 9.5 rimbalzi), e che ha firmato per altre cinque stagioni a 60 milioni di dollari. Sempre nel reparto lunghi, è stato rimpiazzato Trevor Booker (andato a Utah) con Kris Humphries e sono stati firmati DeJuan Blair e Melvin Ely. Il resto del roster è identico a quello che tanto bene ha fatto la scorsa stagione, e questa non può che essere considerata una cosa positiva.
Cosa dobbiamo quindi aspettarci dai Washington Wizards nella prossima annata? Con il ritorno di James a Cleveland, l’Est ha subito un indubbio livellamento di valori al vertice, e non è utopistico pensare agli Wizards come una delle schegge impazzite nei piani alti della Conference. John Wall è ormai considerato una delle migliori combo-guard dell’intera Lega, è un All-Star, leader e faro della squadra, oltre ad essere compagno di reparto di quel Bradley Beal in costante ascesa. La coppia Wall-Beal è indubbiamente una delle migliori dell’intera Eastern Conference e sicuramente una tra le più futuribili. Washington ha in se il giusto mix di giovani (si aggiungerà anche Glen Rice Jr, fresco vincitore del premio MVP della Summer League di Las Vegas) e vecchi, di esplosività ed esperienza che servono per continuare a crescere e costruire una mentalità vincente che possa durare nel tempo. Il merito di questo è anche di coach Wittman, accolto freddamente da stampa e tifosi quando si insediò nel 2011 sulla panchina dei Maghi, che ha dimostrato di saper dare una propria entità alla squadra.
Le cose in quel di Washington appaiono rosee come non le erano da tempo e quella che ci si appresta a vivere nella capitale è una stagione di crescita e conferme, dato che ad oggi il raggiungimento dei Playoff non è nemmeno in discussione. E poi un pensierino alla free agency 2015 in cui si libererà un figliol prodigo come Kevin Durant è sempre bene farlo…