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Del cassonetto che si fa? L'assessore non lo sa (e scusate la rima baciata)

Creato il 12 marzo 2013 da Laperonza

 

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Che fine faranno i cassonetti, si chiede legittimamente Marisa Colibazzi sul Carlino di oggi. Se lo chiede e gira la domanda a chi dovrebbe fornire un’adeguata risposta, l’assessore competente Niccolò Venanzi. Forse qualcuno non ha mai notato la distesa di scatoloni blu che si mostra sotto il complesso che ospita le scuole di Santa Maria ma anche l’Officina delle Arti. Sono i cassonetti tolti dalle strade dopo l’introduzione della raccolta differenziata, ormai circa tre anni fa. Ad essi si andranno ad aggiungere, probabilmente, quelli che verranno ritirati nei prossimi giorni dalle zone in cui entrerà in vigore il regime di raccolta porta a porta e i vari contenitori fino ad ora usati nelle isole ecologiche. La distesa di contenitori per immondizia è quindi destinata a lievitare. L’ubicazione di questo deposito è emblematica perché chi parcheggia, per esempio, per assistere alle manifestazioni e gli spettacoli che si svolgono nel nostro teatro periferico se lo trova proprio di fronte come un allegorico biglietto da visita della nostra città.

È sconfortante la risposta dell’Assessore Venanzi. Infatti il giovane responsabile dell’assessorato all’ambiente di Montegranaro dice che non si possono vendere perché nessuno li vuole più visto che ormai tutti i comuni si stanno convertendo alla differenziata. E non si possono rottamare perché, afferma sempre l’assessore, il ferro e la plastica di cui sono fatti non sono appetibili sul mercato per cui sfasciarli costerebbe troppo. Che ne facciamo quindi? L’assessore è molto chiaro: non ne ha idea. E se non ce l’ha lui credo che dovremo rassegnarci ad un altro belvedere montegranarese.

Luca Craia


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